"Non sono veri vaccini e non salvano vite". Massimo esperto di farmacovigilanza spagnolo distrugge i farmaci Pfizer e Moderna in Parlamento

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Il dott. Joan-Ramon Laporte Roselló è uno degli esperti spagnoli più eminenti in tema di farmacovigilanza. Ieri, 7 febbraio, dinanzi il Parlamento spagnolo ha dichiarato: "I cosiddetti vaccini mRNA Pfizer e Moderna non sono veri vaccini. Sono farmaci basati su una tecnologia mai utilizzata in terapia fino ad ora. Questa vaccinazione di massa è un esperimento globale senza precedenti nella storia dell'umanità".

E come se non bastasse ha anche affermato che non c'è nulla che indichi che "i vaccini aiutino a salvare vite contro Omicron. La terza e la quarta dose non sono giustificate. Chiaramente non sono giustificati per bambini e giovani."

Ha partecipato ieri alla commissione d'inchiesta sulla gestione dei vaccini e sul piano vaccinale, invitato da Podemos e dal PSOE - quanta differenza con la "sinistra" italiana. E per chi non lo conoscesse il dottor Rosellò è professore onorario presso l'Università Autonoma di Barcellona, un pioniere della farmacovigilanza in Spagna, promotore del Servizio di farmacovigilanza spagnolo negli anni 80, direttore del Centro di coordinamento del sistema di farmacovigilanza spagnolo e membro della Commissione nazionale di farmacovigilanza fino alla creazione dell'Agenzia spagnola per i medicinali nel 1999. Al di fuori della Spagna, Laporte è stato presidente del comitato dei medicinali essenziali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2004 e attualmente è esperto esterno per l'Agenzia europea per i medicinali sulla farmacovigilanza.

Purtroppo poco ascoltato dall'Ema.

Tutto il suo messaggio di ieri (il video è in calce) è stato incentrato sulla collusione tra autorità pubbliche e grandi aziende farmaceutiche, con particolare attenzione al ruolo di queste ultime. Il primo passo è stato quello di chiarire la questione centrale della commissione: «Così come i vaccini tradizionali sono germi attenuati o porzioni di essi che stimolano il sistema immunitario, i vaccini a RNA messaggero introducono un acido nucleico che dà istruzioni alle cellule della persona vaccinata affinché possano fabbricare questa proteina virale, la cosiddetta proteina spike, è a sua volta uno stimolante del sistema immunitario».

E poi ancora più precisamente: “I cosiddetti vaccini Pfizer e ModeRNA non sono dei veri vaccini. Sono farmaci basati su una tecnologia mai utilizzata in terapia fino ad ora. La vaccinazione di massa è un esperimento globale senza precedenti nella storia umana".

Un test preceduto dalle sperimentazioni cliniche di Pfizer (43.000 partecipanti, di cui solo cinque hanno più di 85 anni) e ModeRNA, ha proseguito il Professore. "Nella prima si sono registrati 14 decessi per virus nel gruppo placebo e 15 nel gruppo vaccinato —sì—, mentre nel secondo si è registrato lo stesso numero di decessi, 14 in ciascuno dei due gruppi. "No, onorevoli colleghi, gli studi clinici non hanno dimostrato che i 'vaccini' salvano vite".

Nell'analisi dei farmaci in questione, per Laporte e il suo gruppo di ricerca una delle principali incertezze era la durata dell'efficacia preventiva del vaccino. Al riguardo, hanno verificato che "dopo sei mesi dalla seconda dose, l'efficacia diminuisce dal 20% al 30%, ma è curioso che, invece di prendere atto di questo fatto come un'insufficienza dei vaccini, i produttori abbiano accolto favorevolmente questo notizie con aumenti del prezzo delle azioni. Se un prodotto è inefficace o parzialmente efficace, sarà necessario ripetere le dosi se possibile per tutta la vita. Il sogno di ogni venditore di farmaci per il colesterolo, l'osteoporosi o la crescita dei capelli.", ha ironizzato.

Un'altra questione importante era se l'inoculazione avrebbe impedito il contagio. Secondo Laporte, "è chiaro che i vaccini non impediscono la trasmissione della malattia, quindi il passaporto o il certificato mancava di una base scientifica e potrebbe anche aver contribuito ad aumentare il numero dei casi, poiché dava un falso senso di sicurezza."

Sugli effetti avversi il professore ha fatto riferimento al “problema della miocardite e della pericardite”, di cui “ci è stato detto prima che l'incidenza poteva essere di un caso per milione; la stima è stata successivamente ridotta a un caso ogni 100.000; poi è uscito uno studio israeliano che parlava di un caso ogni 10.000 nei giovani adulti. Ha poi interrogato i deputati presenti: «Avrete visto o sentito parlare di calciatori famosi e anche spettatori di eventi sportivi che crollano nel bel mezzo della partita? Sono persone vaccinate che hanno problemi cardiaci forse attribuibili alla vaccinazione, e di questo non parlano".

Onore e merito a Podemos e al Psoe che hanno permesso che queste parole venissero pronunciate al Parlamento spagnolo, aprendo un primo importante squarcio di verità nelle istituzioni europee.

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