Con le piazze che si riempiono (finalmente), la sinistra perde il suo ultimo treno

07 Aprile 2021 13:00 Agata Iacono

Tre governi, l’ultimo addirittura “dei migliori”, e una gestione drammaticamente fallimentare della pandemia hanno determinato un milione di disoccupati in più e centinaia di migliaia di famiglie alla disperazione. Ma nel mondo ovattato costruito ad arte dai media di regime deve essere stato un vero shock la tappa dell’#ioaprotour arrivato a Piazza di Montecitorio ieri.

Talmente uno shock che per nascondere i castelli di carta di menzogne non potevano fare altro di nascondere la loro vergogna dietro la "violenza dei facinorosi", la conta dei "senza mascherina" e i vari "ci sono i fascisti di Casa Pound".

Ma che aspettarsi del resto da chi vi deve mentire per contratto?

La piazza era piena più di quanto gli organizzatori si aspettassero e dopo alcune cariche della polizia in seguito ad un tentativo di superare le transenne da parte di alcuni manifestanti, gli organizzatori sono stati molto bravi nel contenere la rabbia e la disperazione della piazza, chiedendo di poter mandare una piccola delegazione per parlare con rappresentanti delle istituzioni. Sono stati ricevuti in 5 e in un video ieri sera di aggiornamento costante gli stessi rappresentanti della delegazione hanno riferito di aver ottenuto che l'opposizione si faccia carico delle loro richieste e che possano essere ricevuti dal Governo entro 48 ore.

C'era qualche elemento di estrema destra in piazza è vero, c'erano le bandiere di Italexit come le sole ammesse dagli organizzatori, ma c’era soprattutto la rabbia popolare e l’inizio di quello che i media di regime hanno provato a nascondere fino ad oggi: la presa di coscienza delle piccole imprese e partite Iva sul lastrico che solo insieme si possa determinare un cambiamento.

Come AntiDiplomatico abbiamo per primi seguito la protesta di #ioApro1501 dal 15 gennaio, protesta che non si è mai fermata, ma che oggi rappresenta la miccia che ha sdoganato l'attenzione sulle proteste in tutta Italia, da Milano a Napoli. Con i famosi "ristori" di Draghi (ops, hanno cambiato nome, ora sono sostegni) che si sono infatti rivelati una ennesima presa in giro, non resta che la protesta per la tutela del diritto costituzionale al lavoro che non può e non deve essere strumentalizzato in termini di consenso elettorale.

E qui arriviamo alle note tristemente dolenti. Dopo aver perso il treno del Movimento 5 Stelle - in grado di convogliare tutta l'opposizione alla macelleria sociale di Monti e i sei milioni di poveri (in rapida crescita) su un progetto politico (oggi a picco), anche lì se ricordate perché c’erano “quelli di Casapound” – oggi la cosiddetta sinistra resta fuori dalle piazze della protesta popolare, lasciando che siano altri a fare egemonia. Le Partite Iva oggi sono il sottoproletariato del regime neo-liberista e protestano giustamente. Chi non è in grado di offrigli l’alternativa di un modello di sviluppo alternativo possibile alle barbarie del neo-liberismo Usa e Ue perderà un treno, l’ennesimo e forse l’ultimo.

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