Sciopero generale. "Non avevamo ragione noi, avevano torto loro"

07 Dicembre 2021 09:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Sarà sciopero generale il prossimo 16 dicembre, a proclamarlo Cgil e Uil, la Cisl si è sfilata.

I sindacati guidati d Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri sono rimasti insoddisfatti dalla Manovra del Governo dei sedicenti "migliori" guidato da Mario Draghi. Dalle pensioni, al fisco, alle delocalizzazioni, al contrasto alla precarietà sono tutte argomentazioni che porteranno oltre allo sciopero e alla manifestazione a Roma.

Il ricordo di uno sciopero unitario di Cgil-Cisl-Uil si perde, ormai, nella notte dei tempi. Neanche scherza la mobilitazione con le sole Cgil e Uil, risalente al 2012.

C'è il rischio che questo sciopero sia un contentino concesso dalla Cgil ai suoi metalmeccanici, la Fiom, che da tempo richiedevano una mobilitazione generale, così come tanti attivisti, cittadini e lavoratori stanchi delle politiche del governo quanto di più servile agli interessi di UE e Confindustria ci sia stato negli ultimi 30 anni.

Sicuramente non è uno sciopero generalizzato e non si prevede una mobilitazione con varie scadenze, tra l'altro, i tempi non lo consentono. Proclamare uno sciopero in prossimità delle festività natalizie non è certo l'annuncio di una grande mobilitazione del mondo del lavoro.

Sempre meglio di nulla si dirà, ma siamo del parere, che da qualche parte si debba pure iniziare e i sindacati non sono fatti solo di segretari, delegati, burocrazia e uffici per i 730. Sono fatti di lavoratori, pensionati, insomma di persone che vivono la quotidianità e le loro problematiche che nei prossimi tempi non avranno un viatico positivo. Aumentano i licenziamenti, le chiusure le delocalizzazioni, il costo della vita aumenta con bollette e idrocarburi sempre più alle stelle con ripercussioni e aumenti nei generi di primo consumo.

Sono proprio le basi del sindacato che bisogna coinvolgere e stimolare, anche quelli più legati alle strutture sindacali e disciplinati non potranno sempre digerire i bocconi amari dei loro vertici.

Il prossimo 16 dicembre è proprio l'occasione per intercettare questo malcontento.

Boicottare, snobbare questa mobilitazione, data la situazione, sarebbe un atteggiamento da estremismo infantile.

A tal proposito, è da definire illuminante la posizione dei lavoratori della Gkn di Campi di Bisenzio, vertenza simbolo delle delocalizzazioni in Italia, i quali da tempo invocano uno sciopero "generalizzato".

In un loro post Facebook premettono che "non abbiamo avuto ragione noi ma voi avete avuto torto. Non abbiamo avuto ragione perché lo sciopero generale andava proclamato prima e con ben altra preparazione", lamentando i vertici della Cgil soprattutto, di essersi fatti "paralizzare" dalla Cisl che tra l'altro non aderisce allo sciopero.

Le maestranze Gkn ricordano "lo sciopero generale emerge oggettivamente da una esigenza sociale. E per essere efficace deve essere generalizzato e deve essere un processo. E forse questa data non avrà queste caratteristiche. Ma non ci facevamo alcuna illusione."

Per queste ragioni, annunciando la loro partecipazione allo sciopero del 16 Dicembre, annunciano con quale strategia più che modalità lo faranno: "Convergendo" e "insorgendo", invitando altri a fare in questo.

I lavoratori, comunque sia, hanno bisogno di vedersi, confrontarsi e chissà che non convergeranno e insorgeranno davvero.

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