Missili e vaccini per la nuova guerra fredda

di Manlio Dinucci

Il presidente Biden ha annunciato che Stati Uniti e Gran Bretagna aiuteranno l’Australia a costruire «sottomarini a propulsione nucleare, armati convenzionalmente». Non è credibile che essi le forniscano 8 sottomarini nucleari di ultima generazione, con un costo unitario di 10 miliardi di dollari, per dotarli solo di armamenti non-nucleari. È come se fornissero all’Australia portaerei impossibilitate a imbarcare aerei da attacco. In realtà i sottomarini avranno tubi di lancio adatti sia a missili non-nucleari che a missili nucleari, capaci ciascuno di lanciare oltre 200 testate nucleari in grado di distruggere altrettanti obiettivi (basi, porti, città e altri). Poiché tali sottomarini opereranno a ridosso delle coste cinesi, e anche di quelle asiatiche della Russia, la Cina, che possiede armamenti nucleari nettamente inferiori a quelli degli USA, accrescerà le proprie forze nucleari. Si sta dunque preparando una accelerazione della corsa agli armamenti nucleari.

Questa notizia è stata messa in secondo piano o ignorata dal nostro mainstream, che ha invece focalizzato l’attenzione sul fatto che la Francia, avendo perso un contratto da 90 miliardi di dollari per la fornitura all’Australia di 12 sottomarini a propulsione convenzionale, ha richiamato per protesta il proprio ambasciatore dagli USA. È stata quindi diffusa la fake news che, a causa della rottura tra Parigi e Washington, la NATO si sta disgregando. La falsità di tale notizia è stata dimostrata dal fatto che, pochi giorni dopo, un generale francese è stato nominato negli USA Comandante Supremo Alleato della Trasformazione, uno dei due comandi strategici della NATO, e il Comando militare composto dai capi di stato maggiore dei 30 paesi dell’Alleanza, riunito ad Atene, ha deciso all’unanimità altre misure contro Russia e Cina.

Nella nuova guerra fredda, non meno pericolosa della precedente, si usa anche l’arma del vaccino: Washington ha annunciato che le persone vaccinate con lo Sputnik russo non potranno entrare negli Stati Uniti.

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