Gli scontri tra ultras di Napoli e Roma tra panico morale e disinformazione

di Marco Giacomantonio

Chi conosce l’ambiente e soprattutto lo frequenta, sa che periodicamente il Governante di turno, per inasprire la normativa che disciplina il tifo, bypassando le normali sequenze democratiche che vedono il Parlamento quale luogo del dibattito, crea artatamente situazioni per essere legittimato ad operare strette giustizialiste e liberticide.

Ogni manifestazione di violenza deve essere stigmatizzata, negli stadi, nelle piazze o tra le mura domestiche e quanto accaduto lungo l’Autostrada, all’altezza dell’Autogrill di Badia del Pino è ovviamente molto grave.

Benché nell’immaginario Ultras, il confronto tra gruppi rientra tra quei comportamenti accettati, la violenza scatenata lungo l’Asse autostradale, esula da certe logiche radicate negli ambienti del tifo, perché tali azioni hanno messo in pericolo, non solo la sicurezza dei partecipanti, ma anche quella degli automobilisti che in quei determinati momenti transitavano lungo il percorso, finendo per bloccare la circolazione e mettere a repentaglio così, anche la sicurezza stradale.

Purtroppo quando si incontrano i tifosi del Napoli e della Roma è un po’ come mettere insieme il cane col gatto e quando si presenta l’occasione per incontrarsi, la situazione per i tifosi diventa troppo ghiotta per farsela scappare…

Questo particolare lo sanno non solo coloro che conoscono l’ambiente del tifo o lo frequentano, ma soprattutto coloro che per mestiere devono evitare che certe situazioni accadano, ovvero le cd. Forze dell’Ordine (FdO), che in più occasioni invero, per come operato, sarebbe più corretto identificare quali Forze del Disordine…

Senza ripercorrere anni di malefatte, basterebbe solo considerare che da quando il servizio di sicurezza all’interno degli Stadi, è stato sottratto alle FdO e assegnato agli Stewart, la violenza all’interno degli Stadi è diminuita radicalmente.

Ma tornando a quanto avvenuto nei pressi dell’Autogrill a Badia del Pino, è naturale porsi delle domande e capire se tale violenza tra diverse fazioni di tifosi, potesse essere prevenuta e di conseguenza evitata.

In ogni Questura operano reparti Digos, che si occupano specificamente del tema della violenza degli stadi, che conoscono tutte le dinamiche connesse al tifo, che conoscono gli spostamenti dei tifosi, poiché spesso tali Agenti scortano i tifosi dal luogo di partenza a quello di arrivo e ciò avviene in particolare quando ci sono incontri considerati “caldi”, oppure in particolari giornate dove tifoserie nemiche, potrebbero incontrarsi lungo il tragitto percorso.

Che i napoletani e i romanisti, domenica 8 gennaio 2023, percorressero lo stesso tratto autostradale era cosa risaputa a chiunque, figuriamoci a chi di mestiere dovrebbe tutelare l’ordine pubblico. Che sul luogo degli scontri vi fossero Agenti della Polizia in divisa e in borghese, è un dato acclarato, come testimoniato dai tanti video che sin da subito sono circolati via whatsapp, realizzati dagli Agenti stessi, che invece di impedire la colluttazione, hanno filmato pacificamente, forse per acquisire le prove per gli eventuali processi successivi…

Ma a questo punto è lecito domandarsi, se il compito delle FdO, sia quello di tutelare l’ordine, oppure quello di documentare la violazione di esso, causata da comportamenti violenti di terzi col loro placido benestare?

Se gli incidenti fossero successi senza la presenza di Tutori dell’Ordine, la responsabilità sarebbe unicamente da addebitare ai tifosi violenti, incontratesi occasionalmente in un determinato luogo, ma laddove essi avvengono lungo l’arteria autostradale (non in mezzo ad un bosco), alla presenza di Agenti Celere, Digos e quant’altro, è innegabile che parte di responsabilità sia anche loro.

Eppure nessun Media ha trattato l’argomento in modo oggettivo e la tematica è talmente distorta, che la maggior parte dei giornalisti intervenuti per fare la cronaca dell’accaduto, hanno sottolineato come l’Autogrill presso cui si sono scontrate le tifoserie di Roma e Napoli, è lo stesso dove un tempo è stato ucciso un tifoso laziale, Gabriele Sandri, senza però specificare che l’assassino era un Agente dei Carabinieri, oggi condannato a 9 anni e 4 mesi in via definitiva per omicidio volontario.

Siamo di fronte all’ennesima messinscena creata ad arte, per stigmatizzare oltremisura un intero mondo, quello del tifo, che probabilmente porterà ad ulteriori misure liberticide per trasformare gli Stadi in qualcosa che il Mercato brama; luoghi frequentati da tifosi consumatori sullo stile di quanto accade negli Stadi degli sport americani e infatti si è tornati a parlare di trasferte vietate, di giro di vite, di Tessera del Tifoso, strumento unico nel suo genere in tutta Europa, che condanna il tifoso discrezionalmente, senza alcuna possibilità di contraddittorio.

Quando si vuole criminalizzare interi movimenti che danno fastidio, poiché non allineati al sistema, il Governante di turno, sostenuto dai mass-media, è abile nel creare il cd. “panico morale” e sa che esistono delle occasioni “uniche” che non può farsi sfuggire: è accaduto negli anni 60 nei confronti delle subculture, è successo recentemente relativamente ai No Vax e continua da anni nei confronti del tifo.

In tale contesto c’è finanche chi, incaricato di vagliare le notizie per distinguere quelle vere dalle “bufale”, inventa di sana pianta, mistificazioni al limite della fantasia!

Ciò è avvenuto alcuni giorni fa, per opera del giornale web Open, inserito da aprile nell’IFCN (International Fact-Checking Network), dove in un articolo al limite tra il fantasy e il surreale, sostiene che la vera violenza tra tifosi, sarebbe dovuta avvenire a Genova, dove ad attendere i napoletani vi erano ben 4 tifoserie pronte a tendere un agguato… In realtà le varie tifoserie quel giorno erano a Genova, perché, in quanto gemellate con la tifoseria della Sampdoria, volevano tributare un doveroso omaggio al calciatore Gianluca Vialli, “bandiera” della Samp scudettata e morto la settimana precedente per un male incurabile.

Come canta Manuel Agnelli in un suo recente successo: “La verità, la verità si può cambiare, la verità, la verità si può travestire” …

In allegato l’articolo folle di Open:

https://www.open.online/2023/01/11/inchiesta-ultras-scontri-genova-indagini-digos/

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