8 anni di menzogne e censure sull'Ucraina: nel ricordo di Vadim Papura

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di Francesco Della Croce
Otto anni fa intitolammo la sezione del PdCI di Minervino Murge a Vadim Papura. Lo proposi proprio io. Vadim Papura era un giovanissimo comunista ucraino, di 17 anni, che morì arso vivo nel rogo della Casa dei sindacati di Odessa, appiccato da milizie neonaziste ucraine. Orde utilizzate per realizzare e consolidare il colpo di stato del 2014.
Un colpo di stato che rovesciò il governo eletto, colpevole di essere troppo "filorusso", cioè troppo poco "filostatunitense".
Ricordate l'assalto alla CGIL dello scorso anno da parte di Forza Nuova. Immaginate che quell' assalto si fosse concluso con un rogo e la morte di decine di persone innocenti. Immaginate che quel manipolo fosse parte di un'orda utilizzata per un colpo di Stato violento in Italia.
Che cosa avreste detto? E perché non un solo ricordo di quel tragico evento di 8 anni fa in queste ore?
Perché da noi se ne parlò pochissimo, come pochissimo si riflette sulla "denazificazione" citata da Putin. Forse perché nella "nuova" Ucraina i nazisti hanno potuto fare il bello e cattivo tempo per 8 anni.
Già, perchè pochissimo si è parlato del fatto che la guerra in Ucraina dura da 8 anni. Non è iniziata nella giornata di oggi. Nulla si è detto sul fatto che a morire e ad essere minacciati fossero, continuamente, i civili dei territori del Donbass.
Tutto in funzione dell'ingresso di quel Paese nella NATO. Al fine di dispiegare bombe, arsenale nucleare e truppe atlantiche comodamente ai confini russi.
Non mi soffermo molto sul fatto che il nuovo regime ucraino, tra i primi atti, adottò la messa al bando del partito comunista (un partito rappresentativo di circa il 15% dell'elettorato) ed iniziò a perseguitare i suoi militanti e a colpire le sue sedi.
Non c'è stato un solo Tg o Talk che ne abbia parlato in questi 8 lunghi anni da noi.
Spegnete TV e lasciate perdere siti mainstream. La guerra è una cosa terribilmente seria. Non nascondiamoci nemmeno dietro l'equa distribuzione delle responsabilità "tra tutte le parti" in guerra. Blocchiamo questo accanimento contro la verità.

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