Ucraina. Il commento del grande giornalista John Pilger sulla stampa occidentale

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Era già partita da mesi, ma la parata degli ipocriti che condannano l'operazione militare russa per difendere la popolazione del Donbass si è concretizzata questa mattina.

Un compito che hanno assolto con la il solito servilismo i media occidentali che da mesi hanno reso un servizio di propaganda unico.

A ripetere la menzogna della Russia addirittura "imperialista" in tanti, parliamo di cittadini comuni, bombardati sì, ma dalle informazioni fuorvianti sulla crisi Ucraina hanno abboccato al "Putin invasore", "Dittatore" e via dicendo. Del resto è un copione già andato in onda con la Siria di Assad, Il Venezuela di Maduro, la Libia di Gheddafi. Sempre per giustificare sanzioni e bombe.

È una tale valanga di notizie, senza alcuna analisi indipendente, che ha uno scopo ben preciso analizzare l'effetto e mai la causa.

Per fortuna che esistono ancora veri e propri giornalisti di razza. Stiamo parlando di John Pilger uno dei più grandi giornalisti viventi, che con la sua attività documentaristica un Emmy e un British Academy Award, un BAFTA. Il suo epico Cambogia Anno Zero del 1979 è classificato dal British Film Institute come uno dei dieci documentari più importanti del XX secolo.

Insomma, non l'ultimo degli idioti, non un semplice opinionista.

Questa mattina ha smontato la propaganda occidentale con un post su Twitter:

"Gli Ipocriti in parata. Guardali su CNN, BBC, leggili da parete a parete. Ora immagina una enclave strategica di britannici, francesi, tedeschi o americani sotto assedio violento - bombardati e terrorizzati - per otto anni. Questo sarebbe tollerato dai governanti del mondo?"

Ecco, quel monito che un giornalista seria fa per aiutare a capire i lettori.

Ai media occidentali non importa nulla di fare una seria informazione, interessa infondere all'opinione pubblica quel mix micidiale di paura e odio per rendere accettabile quella che deve passare come la "difesa" dell'Ucraina contro l'invasore russo, ma altro non è che una mistificazione per un'aggressione militare, vera e propria.

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