di Dmitri Kovalevich*
La guerra delle fake news si sta intensificando. Per quanto riguarda le presunte atrocità a Bucha, nella regione di Kiev, i russi hanno lasciato Bucha il 30 marzo.
Il 31 marzo il sindaco di Bucha ha riferito che la città è libera.
Il 2 aprile la polizia ucraina e i distaccamenti nazionalisti sono entrati a Bucha e non c'erano cadaveri nelle strade.
Il 3 aprile appaiono immagini di cadaveri nelle strade. Perché proprio Bucha e non Hostomel, Irpen o Makariv - città vicine anch'esse lasciate dai russi. Perché il nome Bucha per gli anglofoni risuona con il termine 'macelleria'.
Contemporaneamente i russi ricevono messaggi su presunte atrocità degli ucraini. Tramite chat anonime viene detto loro che i prigionieri di guerra russi scambiati sono stati castrati e con le dita tagliate. I russi hanno controllato soprattutto gli ex prigionieri di guerra rilasciati - e dicono che è falso, non è successo niente del genere agli ex prigionieri di guerra. I messaggi sono evidentemente diffusi per generare ancora più rabbia.
Scopo delle fake news è causare più atrocità reali da entrambe le parti.
*Post Facebook del 4 aprile 2022
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