John Steppling a l'AntiDiplomatico: "Un colpo di stato morbido contro Trump non è impossibile"



Fenomeno Trump. Cambiamento o restaurazione? Isolazionismo o espansionismo in nuove aree? Un momento epocale per il mondo oppure business as usual? Lotta contro le corporazioni finanziarie interne o nuovo impulso predatorio per Wall Street?

Tanto abbiamo letto e ascoltato dall'8 novembre scorso. L'AntiDiplomatico ha iniziato una serie di interviste con esperti, intellettuali e amici del nostro sito per orientarsi meglio per il futuro.

Dopo l'intervista con il filosofo, saggista e documentarista Andre Vltchek e Marcello Foa, giornalista e scrittore italiano, oggi pubblichiamo le risposte di John Steppling.

Steppling è un grande drammaturgo e sceneggiatore statunitense. Uno dei fondatori del Padua Hills Playwrights Festival e Rockefeller Fellow, ha vinto nel corso della sua carriere numerosi riconoscimenti, tra cui il PEN-West come miglior sceneggiatore. L'influenza di Steppling, attraverso le sue prime opere Close, The Shaper, and The Dream Coast, è stata enorme per tutta una generazione di commediografi californiani, tra cui Jon Robin Baitz, Marlene Mayer, Kelly Stuart e Michael Sargent. Per una delle sue ultime opere Phantom Luck ha vinto nel 2010 il prestigioso LA Award. Nel corso della sua carriera si è molto occupato di politica con libertà e coraggio. Doti che in occidente non sono molto comuni. Sono note, in particolare, le sue critiche contro le scelte sanguinarie in politica estera degli Stati Uniti.


Intervista.


La vittoria di Trump nelle elezioni dell'8 novembre vengono descritte come un punto di non ritorno. Secondo diversi analisti, la vittoria di Trump ha addirittura reso Angela Merkel “il leader del mondo libero”. Si tratta di un cambiamento così radicale per il futuro del mondo?

Credo che ci sia stata una reazione quasi isterica dalla borghesia bianca nei confronti di questa elezione. Da un lato è vero, Trump ha nominato Jeff Sessions ministro della Giustizia - e questo è un ritorno ai vecchi tempi dell'aperto nazionalismo bianco di Strom Thurmond. E Bannon - lo stratega di Trump, è in definitiva un cretino, ed è comprensibilmente inquietante vederlo in una posizione di tale autorità. Ma ... ma le proteste e le manifestazioni per un punto di non ritorno, ecc, sono espressioni di un oltraggio molto selettivo. Dove erano queste persone quando è iniziato lo sciopero nelle prigioni di tutto il paese? Erano in gran parte indifferenti alle incarcerazioni di massa, agli omicidi della polizia militarizzata e anche ai colpi di stato di Obama e della Clinton in Honduras e Ucraina. O all'assassinio di Gheddafi. E la ragione di questo è che per la prima volta queste persone temono disordini nel proprio quartiere. Loro, la borghesia bianca si sente vulnerabile e teme di essere vista come il nemico da questa nuova base di Trump.
Il messaggio è che, come per la Brexit, la classe operaia, i poveri, lavoratori e non lavoratori, sono arrabbiati. Sono stati abbandonati. E sì, molti di loro sono razzisti. E' un paese razzista, ricordatelo.


Le elezioni statunitensi sono state uno dei momenti più bui per contenuti e persone proposte nella storia del paese. La sfida tra Clinton e Trump ha fatto sollevare la questione della necessità di un terzo partito che dia democraticità ad un sistema sempre più in crisi. E' d'accordo?

Si, sarebbe il momento perfetto per un movimento di massa, un terzo partito, per il socialismo. Ma la popolazione degli Stati Uniti è profondamente indottrinata. E la cultura di massa lavora per tenerla distratta.


In Europa si bolla il fenomeno Trump come “populismo” e lo si associa a tutti coloro che dal continente criticano le misure d'austerità imposte dall'Unione Europea o che criticano le Nato. Cosa pensa del concetto di populismo e dell'utilizzo che ne viene fatto oggi dai media mainstream occidentali?

Rifiuto il termine populismo in questo contesto. E' un termine ad uso e consumo dei media aziendali. Il suo diventare un fischietto per cani per il sottoproletariato pericoloso. Ma è anche vero che c'è un razzismo profondo e lacerante che attraversa tutte le classi negli Stati Uniti. Una xenofobia profonda e bigottismo. Ma questa è una nazione fondata sulla schiavitù, sul puritanesimo e il genocidio di 600 tribù di nativi americani.


Quali saranno i cambiamenti che Trump imporrà all'interno: i diritti civili, già ampiamente limitati dall'11 settembre, subiranno pesanti conseguenze?

Come dice giustamente nella domanda, è difficile che le cose possano andare peggio di così. Ma è probabile. In questo senso, questa intolleranza domestica è pericolosa. L'idea di un registro dei musulmani è puro nazismo. Ma non sono sicuro che accadrà, se la sua intenzione è di arrivare a tanto. Forse non temo Trump abbastanza. Ma ho il sospetto che sappia che non è nel suo interesse o dei suoi sostenitori miliardari adottare provvedimenti draconiani - ma vedremo.


In politica estera, Donald Trump ha promesso un miglioramento delle relazioni con la Russia. Che impatto avrà la vittoria di Trump sul futuro delle relazioni in Siria e Ucraina? Sempre in campagna elettorale, Trump ha avuto parole di fuoco contro la Cina. Crede che realmente arriverà ad uno scontro frontale con Pechino, ad esempio sulla questione del mar cinese meridionale? E in uno scontro commerciale uscirebbero vincitori gli Stati Uniti?

E' difficile da dire. Sapevamo cosa Hillary avrebbe fatto. Trump è un isolazionista nel cuore, ma i suoi consiglieri non lo sono. Ricordate che James Woolsey è stato direttore della CIA durante la presidenza di Bll Clinton. Michael Flynn è un incompetente, e dubito che effettuerà cambiamenti drastici. La politica estera americana cambia raramente. Trump sarà più amichevole con la Russia di sicuro, credo. E potrebbe essere meno aggressivo verso la Siria. Ma potrebbe essere più minaccioso verso l'Asia.


Quale sarà l'impatto della presidenza Trump sul futuro delle relazioni con i paesi dell'America Latina?

E' difficile sapere come si porrà vis a vis con l'America Latina. Ancora una volta, i suoi consiglieri sono comunisti anti-rabbiosi. Ma anche quelli di Hillary lo erano. Molto dipenderà dai disordini sociali nazionali. Dubito che il Sud del mondo è una priorità in questo momento.


In considerazione anche della Brexit, ci stiamo muovendo verso un ritorno ad un maggior ruolo degli stati nazionali rispetto agli organismi sovranazionali che dominano la globalizzazione?


Penso che il neo liberalismo stia morendo o sia morto. Il problema è la mancanza di un movimento di massa per il cambiamento verso una qualche forma di socialismo. Così un profondo nazionalismo è possibile. Probabilmente nei fatti.


Qual è il suo giudizio sull'eredità di Obama e verrà ricordato come l'ultimo leader della globalizzazione?

Obama è stato il consigliere della Corporate America. Ha portato un sacco di soldi alle multinazionali, la Monsanto e simili. C'è stata una spaccatura il mese prima delle elezioni in cui un sacco di soldi, o una grossa fetta di questi, sono andati alla Clinton. Doveva essere presidente. Ma qualcosa successo e nessuno può ben sapere che cosa, per ora. Ma qualcosa è successo. I media liberali ... CNN e Time Warner sostenebano la Clinton e FOX e il Wall Street Journal ... l'impero Murdoch, sostenevano Trump. Ma qualcosa è successo e ci sono state spaccature anche nel Dipartimento della Difesa e nel Pentagono e anche nella CIA. Il tempo ci dirà di cosa si è trattato. La Clinton era una forza profondamente antipatica e credo che l'FBI e Wikileaks l'abbiano affossata e io non ho completa fiducia in Wikileaks. L'hanno gettata sotto il bus. Quindi, chiunque lo ha fatto farà in modo che Trump mantenga la linea. Ma.... Trump è meglio che si guardi le spalle. Un colpo di stato morbido non è impossibile.

Alessandro Bianchi

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