Giorgio Cremaschi sulla vittoria del NO: "Si è trattata di una gigantesca autoconvocazione di protesta"



"Si è trattata di una gigantesca autoconvocazione di protesta". Così Giorgio Cremaschi, sindacalista e uno dei promotori della campagna per il "NO sociale" alla riforma costituzionale, ascoltato telefonicamente da l'AntiDiplomatico, ha definito la vittoria schiacciante del No. "Scelgo di utilizzare un termine sindacale per esprimere la straordinaria mobilitazione di massa del popolo italiano che ha voluto mandare due giganteschi NO: un NO a Renzi, ma anche un NO alla distruzione della Costituzione".


Ha perso solo Renzi ieri o ci sono altri grandi sconfitti?

A perdere non è stato solo Renzi. La combriccola o l'"accozzaglia" di banchieri, finanza, sinistra venduta, progressiti rinnegati, sindacalisti complici hanno perso tutti. Sono coloro che per il "cambiare" hanno distrutto in passato le pensioni. Sono coloro che per il "cambiare" hanno abolito l'art.18. Coloro che per il "cambiare" hanno colpito la scuola. Ecco, costoro fino ad oggi avevano sempre vinto. Ma sulla Costituzione hanno preso un bel "pugno sui denti" dal popolo italiano. Sono loro che hanno perso insieme a Renzi.


C'è una forza politica che più di tutte esce vincitrice?


Nessun partito o organizzazione può avocare a sè la vittoria. E' stata una risposta e mobilitazione popolare. Rispetto agli artisti di palazzo che dicevano di "votare si", la popolazione ha gridato con una sola voce: "No io voglio la mia Costituzione". Devo essere sincero fino all'ultimo momento ero molto scettico sull'esito del voto, non perché non avessi grande fiducia sul popolo italiano ma per la mole dei mezzi utilizzati dal SI. Noi combattevamo con archi e frecce, loro ci mandavano contro gli F35. Ma, si sa, gli F35 esplodono anche in volo.
Nel complesso e perché ho lavorato con loro in campagna elettorale, mi sento di elogiare l'USB e altre componenti sindacali che non si sono arrese. Mi sento poi di elogiare i giovani che all'80% hanno votato NO, mandando al paese un messaggio meraviglioso di speranza. Io faccio parte di una generazione che ha votato purtroppo in maggioranza per il SI, una generazione di cui sono minoranza e che si è arresa alla distruzione dei diritti.



Lei è stato uno dei promotori della campagna del "NO SOCIALE". Che futuro ora per la mobilitazione?

Dobbiamo ragionarci, ma ci deve essere un futuro. In campagna elettorale ho spesso utilizzato la frase "basta un si per rovinarci", ma ora dobbiamo chiarire che il "NO non basta". E' solo il punto di partenza. In questi mesi, se ci pensate, siamo diventati tutti costituzionalisti e abbiamo appreso che abbiamo la Costituzione più bella del mondo, come diceva qualcuno, ma che resta inapplicata sul tema dei diritti. La sfida in questo momento è quella di trasformare il NO sociale alla distruzione della Costituzione in un NO chiaro all'Unione Europea.


Perché l'applicazione della nostra Costituzione non è possibile all'interno dell'UE e della zona euro?

Certamente no. Per questo il 10 dicembre la piattaforma Eurostop, anima del NO sociale, si riunirà e immagineremo insieme il cammino da perseguire. Del resto, il voto di ieri ci ha detto in modo definitivo che Scahuble e la Costituzione italiana sono del tutto antitetici.


Alessandro Bianchi

Le più recenti da L'Intervista

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa