"Povero beota delirante". L'insulto di Repubblica a Grillo (poi rimosso)

Un fatto grave e proprio per questo non vediamo alcuna reazione sul circo mediatico italiano.

Repubblica oggi è costretta alle scuse formali per un commento apparso ieri dal suo profilo FB. Il commento è stato rimosso, ma abbiamo avuto modo di conservare l'immagine e ve la riproponiamo:



"Povero beota delirante..."

Il commento è rimasto almeno venti minuti e generato almeno 20 like dal pubblico di Repubblica come potete vedere.

Oggi il giornale di De Benedetti si scusa. In un breve articolo si attribuisce l'"errore" ad uno dei social media manager della pagina. "La cancellazione non è stata un tentativo di insabbiamento, ma un atto doveroso dal momento che quel commento, pubblicato per uno scambio di profilo da una delle persone che si occupano della fanpage di Repubblica", si legge.



Volendo credere alle scuse di Repubblica, anche se qualche dubbio rimane visto il livello delirante raggiunto dalla stampa italiana, il fatto resta gravissimo perché, seguendo sempre la versione di Repubblica, dimostra come i social media manager della pagina abbiano il compito anche di "trollaggio" degli articoli attraverso insulti che servono a generare quelle reazioni che alimentano l'odio della rete. Insomma quegli "algoritmi" che qualche Premio Pulitzer cercava esistono davvero, ma bisognava cercare all'interno dei giornali mainstream.

Il 2 maggio prossimo alla Camera, Laura Boldrini, autoproclamatasi paladina della lotta agli "haters" e alle "fake news", ha chiamato a raccolta alla Camera Facebook, editori e Confindustria per "impegni concreti", alias si annuncerà la road map di come censurare quella rete che non riescono a controllare.

"Povero beota delirante" potrebbe essere il punto di partenza perfetto del Convegno.

La redazione

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