Prof. Vasapollo a Caracas: "Il popolo del Venezuela è esempio di libertà, resistenza, sovranità e autodeterminazione per tutto il mondo."


Nonostante in Italia con uno sforzo kafkiano si cerca di dimostrare l’indimostrabile - vale a dire che le elezioni in Venezuela siano non valide prima di essersi svolte - e nonostante ci siano osservatori internazionali da tutto il mondo compreso l’ex presidente spagnolo Zapatero che giudica “incomprensibile” il comportamento sull’Unione Europea, in Venezuela il popolo ha iniziato a votare.

A Caracas c’è il prof. Luciano Vasapollo, in delegazione insieme a Rita Martufi per la Rete dei Comunisti, Nuestra America e Cestes (il centro studi dell’Usb). Abbiamo avuto modo di sentirlo telefonicamente e con lui abbiamo avuto di analizzare gli incontri importanti avuti nella giornata di ieri con il ministro degli Esteri della Repubblica bolivariana Jorge Arreaza, con Tania Diaz, vice-presidentessa dell’Assemblea Costituente, William Castillo, viceministro della comunicazione internazionale e con l’ex ministro degli esteri bolivariano e oggi segretario dell’Alba Bolivariana David Choquehuanca.





In tutti gli incontri si è affrontato il tema dell’attacco mediatico contro la Repubblica bolivariana – per l’Italia basta solo considerare che ci sono giornali che ancora oggi dicono che l’opposizione non si è presentata perché impossibilitata da Maduro, quando invece parte dell’opposizione ha deciso per il boicottaggio per facilitare l’azione di sabotaggio, guerra economica, psicologica e quasi militare in atto da Stati Uniti e Unione Europea – e in particolare Castillo ha dichiarato come sia giunto il momento di perfezionare l’utilizzo coordinato delle reti sociali per meglio affrontare questa minaccia in corso e meglio veicolare la verità sul processo in corso in Venezuela. Il ministro Arreaza, ci ha dichiarato Vasapollo, si è soffermato molti nella spiegazione dei complotti veri e propri messi in atto da alcuni paesi per impedire il libero esercizio di voto dei venezuelani residenti all’estero e delegittimare l’intero processo elettorale. Peggio di tutti, come spesso avviene, il Canada del “liberal” Tradeau.

“Oggi, domenica 20 maggio il Venezuela indica liberamente il suo futuro. E lo fa da paese sovrano, libero, indipendente che può decidere per il suo popolo e non a vantaggio delle sole corporazioni finanziare come utilizzare le sue risorse. Un miraggio, un sogno per i paesi europei che hanno scelto l’austerità e la perdita dei diritti per seguire le gabbie di quelle organizzazioni sovranazionali che il Venezuela da Chavez a Maduro ha saputo cacciare”, sostiene Vasapollo. Chiaramente la situazione non è semplice. “Il grave attacco imperialista contro il Venezuela e l’incredibile posizione assunta dagli Usa e dall’Unione Europea hanno l’obiettivo di strozzare il paese. E’ vergognoso, inaudito e assurdo il disconoscimento preventivo del risultato elettorale”. E questo chiaramente perché “se sarà a favore del chavismo avranno la scusa per continuare nelle loro azioni criminali contro la popolazione. Voglio chiedere a questi burocrati dell’Unione Europea che non hanno accolto l’invito del presidente Maduro a venire come osservatori oggi: come si fa a sostenere che siano illegittime alla presenza di centinaia di osservatori internazionali che dichiarano il contrario? Loro evidenziano la trasparenza e il pieno rispetto delle regole democratiche di ogni operazione elettorale, quello che avrebbero visto anche i burocrati dell’Unione Europea e per questo non sono oggi a Caracas”.

In Venezuela come osservatore internazionale anche l’ex presidente dell’Ecuador Rafael Correa. “Ho avuto modo di incontrare brevemente anche Correa. E’ qui come osservatore internazionale e ha dichiarato che in America Latina è in corso un Nuovo Piano Condor contro la sinistra. Non ci sono deseparecidos ma ci sono prigionieri politici come Lula e Glaz e c’è una strategia chiara che vuole distruggere le reputazioni dei dirigenti di sinistra con procedimenti penali creati ad arte. I paesi egemonici, ha proseguito Correa, hanno un progetto che si basa non solo e non tanto sui partiti di destra che sono ormai delegittimati, ma sui media e sui partiti giustizialisti per imporre quella serie di golpe blandi che stanno riportando l’America Latina indietro in un tempo buio. Ecco, queste parole di Correa sono fondamentali: se non capiamo che oggi la strategia dell’imperialismo passa per i media come loro arma principale, non riusciremo mai a trovare soluzioni convincenti per affrontare il motore dei principali problemi dei popoli della Terra.”



Sul voto di oggi. “Il popolo del Venezuela sarà questa domenica 20 maggio esempio di libertà, resistenza, sovranità e autodeterminazione per tutto il mondo. Tutti coloro che hanno a cuore questi valori non possono avere dubbi da che parte stare”.

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