«Ogni Stato ha il dovere di combattere quelle forze oscure che minano attraverso il terrorismo la stabilità di intere aree del mondo». Intervista al deputato Giovanni Russo (M5S)

di Fabrizio Verde

Onorevole Russo, possiamo chiederle come membro della commissione difesa del Parlamento quali sono le maggiori minacce ora per l'Italia?


I conflitti del futuro si giocheranno sempre di più nel mondo della tecnologia e negli altri campi “asimmetrici”.

Alcuni esempi: attraverso software specifici con algoritmi, si possono manipolare i mercati, specie quelli finanziari, assoggettando di fatto finanziariamente uno Stato o una impresa strategica prima di un’OPA ostile. Utilizzo di sistemi di arma autonoma, attacchi cyber, bombe elettromagnetiche che con i loro impulsi possono azzerare la capacità elettrica e le connessioni ad internet di un intero Paese saranno le armi attraverso le quali colpire il proprio “target”.

Allo stato attuale, determinati strumenti che possono produrre minacce specifiche sono appannaggio esclusivo degli Stati, un domani potranno essere disponibili anche a singole organizzazioni criminali


Parlando di difesa, noi spesso intendiamo difesa dagli attacchi militari. Però, ai giorni nostri ci sono spesso altre minacce per la sicurezza nazionale: immigrazione e terrorismo. Ossia che la vicinanza territoriale della Libia all'Italia, quanto è importante il problema terrorismo per l'Italia?


L’Italia da sempre è stata in prima linea contro il terrorismo.

Quello della lotta al terrorismo è un “focus” sempre al centro dell’Agenda del Governo italiano

Il nostro Paese ha conosciuto diversi tipi di terrorismo: quello politico degli “Anni di piombo”, quello mafioso degli anni ’90 e quello del terrorismo di matrice confessionale che ha insanguinato il mondo negli anni 2000. Per quest’ultimo tipo di terrorismo, finora nessun attacco è stato mai portato sul Territorio nazionale, ma alcuni cittadini italiani sono morti in altri Paesi per attentati avvenuti all’estero. Ecco perché soprattutto in questi ultimi anni l’Intelligence italiana ha intensificato la sua collaborazione con i colleghi degli altri stati europei.

La vicinanza a determinati Paesi che presentano aree di forte instabilità come quelle del Nord Africa, ed in particolare la Libia, ancora sotto controllo di gruppi terroristici di tipo confessionale, fa sì che in Italia il livello di attenzione sia sempre molto alto, anche in un’ottica di contenimento dei flussi migratori irregolari che ci giungono dal Maghreb e che destabilizzano in primis proprio la Libia.


Cosa pensa circa l'azione anti terrorismo della Russia in Siria ed in altre regioni del mondo? Ritiene possibile una cooperazione in questa sfera?

Ogni Stato ha il dovere di combattere quelle forze oscure che minano attraverso il terrorismo la stabilità di intere aree del mondo. In Siria l’Isis è stato giustamente combattuto sul campo. Anche l’Italia è in prima linea contro l’Isis ed il terrorismo internazionale attraverso la presenza di contingenti internazionali come quello schierato in Afghanistan su mandato del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il combinato disposto degli articoli 10 ed 11 della nostra Costituzione stabilisce precisamente quale sia l’ambito attraverso il quale l’Italia possa intervenire nei diversi scenari internazionali. Ogniqualvolta si agirà su mandato delle Nazioni Unite, l’Italia sarà lieta di poter cooperare con la Russia e con tutti gli altri Stati che si renderanno disponibili alla lotta al terrorismo.


Secondo la sua opinione, quanto è promettente la cooperazione tra Russia ed Italia nel conflitto libico?

I risultati ottenuti alla Conferenza di Palermo sulla pacificazione della Libia è stata possibile anche grazie alle ottime relazioni amichevoli che intercorrono tra l’Italia e la Russia.

L’Italia ascolta con viva preoccupazione il grido di dolore che ci giunge dalla sponda libica e spera di poter alleviare presto la sofferenza di quelle popolazioni attraverso una composizione pacifica di tutte le realtà che compongono il suo variegato panorama.

L’Italia, che da sempre ha legami storici profondi con la Libia ed è ivi presente nell’ambito di un accordo bilaterale con un ospedale da campo nell’ambito della operazione “Ippocrate”, e la Russia sono due attori primari nel Nord Africa, e pertanto hanno l’obbligo di agire in partnership per stabilizzare tale area.


I nostri lettori sono interessati alla sua opinione riguardo questa domanda: "Cosa è l'Italia per la Russia: un Paese amico o un oppositore? Un grande o piccolo partner?

I rapporti tra Italia e Russia sono sempre stati importanti. Già nel XIII sec. esistevano insediamenti genovesi stabili in Russia. Nel tempo poi, i rapporti tra i nostri due Paesi sono diventati molto intensi: io sono concittadino di un illustre pittore del ‘600, Massimo Stanzione le cui opere sono esposte all’Hermitage di San Pietroburgo, città modellata dal genio architettonico del napoletano Carlo Domenico Rossi. Dalla mia terra viene anche Domenico Cimarosa, Maestro di Cappella di Caterina II. E questo solo per citare il mio territorio di origine. L’Italia e la Russia da sempre provano una reciproca attrazione che si rinsalda nei secoli. La Russia di sicuro è un Paese amico ed un grande partner per l’Italia.


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