Sara Reginella dal Donbass: "Le nostre armi stanno uccidendo la popolazione civile"

31 Agosto 2022 14:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico





Torna in Donbass Sara Reginella, autrice di "La guerra fantasma nel cuore d'Europa", per documentare la fase attuale di una guerra iniziata 8 anni fa. "Dopo parecchi anni ho trovato una situazione molto diversa, l'unica continuità è nella guerra che continua e che non è stata raccontata", racconta a l'AntiDiplomatico in questa preziosa testimonianza che ci ha concesso.

Donbass è una regione molto ampia e bisogna fare differenziazioni, sottolinea Reginella. "In Lugansk, al momento, la situazione è tranquilla. Il fronte si è spostato di 70 km: le persone vivono in tranquillità e si sente una immensa gratidutine all'esercito russo". Diversa è la situazione in Donetsk "dove siamo al centro di bombardamenti continui. Te li senti accanto. Le persone vivono nel terrore e nella rabbia. L'emozione più forte è quella, la rabbia, ma qui vive gente che non si piega. Sono arrabbiati perché le stanno massacrando. Ieri è stato colpito un ospedale e ogni giorno case e palazzi", prosegue Reginella. "E avviene tutto con le armi fornite dalla Nato, dall'Italia. Non vengono colpiti gli obiettivi militari, ma quelli civili. Io sono testimone di questa cosa".

Sulle testimonianze raccolte Sara Reginella ci dice che alcuni preferiscono non parlare per la sofferenza emotiva e si bloccano davanti alle telecamere, altri forniscono resoconti su cui preferisce indagare prima di renderle pubbliche, ma su alcune cose tutti i racconti convergono a Mariupol: "il battaglione Azov, che ha occupato per 8 anni la città, è composto da nazisti".

"E' nazismo, senza se e senza ma. Possono continuare ad attaccarmi dicendo che deformo la realtà. Io parlo di qualcosa di cui sono sicura: è gravissimo che in Europa non sia stato dato l'allarme. A mariupol mi hanno raccontato cose atroci e la sensazione che si vive in città è di una nuova seconda guerra mondiale. I nazisti c'erano. E in Donbass ti dicono: era ora, perché a noi ci stavano ammazzando", continua Reginella nella sua testimonianza. "Ieri ho intervistato tre donne che avevano tra le macerie il quadro di Puskin, ho chiesto loro perché. Mi hanno detto: 'perchè siamo russe'".

"Vogliamo lavorare per la pace? Bene, dobbiamo dire la verità: le armi della Nato e dell'Italia vengono usate contro la popolazione civile. Non vogliamo lavorare per la pace? Faremo una brutta fine". E ancora: "Noi in Italia stiamo dando dei soldi ad un governo frutto di un golpe violento ordito dall'occidente che non si è voluto vedere. In Donbass la popolazione ha reagito. E' iniziato uno scontro che dura da 8 anni. Quando mi dicono "si devono difendere", ma esattamente chi si sta difendendo?"

La conclusione della testimonianza di Sara Reginella è un colpo alla politica estera dei "migliori" che per seguire fino in fondo la folle politica di espansione della NATO (Usa) ha fornito di armi il governo golpista di Kiev. "Io sono qui e posso testimoniare che le nostre armi vengono usate per uccidere la popolazione civile. Mi rivolgo alle persone che credono alla mia buona fede: per favore raccontate quello che sta accadendo: le nostre armi vengono usate contro la popolazione civile e in Ucraina c'è un gravissimo problema di nazismo che in Italia ci stiamo portando in casa, con le famigerate blacklist che servono a suscitare l'odio contro chi ha una visione diversa. Chi non mi credesse, venisse qui a Donetsk".


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