Le minacce di Juan Manuel Santos a Maduro 5 giorni prima dell'attentato



di Fabrizio Verde

In seguito al fallito attentato tramite droni carichi di esplosivo, il presidente Maduro in un discorso alla nazione era stato molto chiaro: «I primi elementi di investigazione indicano Bogotà». Tirando in ballo direttamente il presidente uscente della Colombia, Juan Manuel Santos, come mandante in combutta con l’estrema destra venezuelana.

Lo stesso presidente colombiano che appena 5 giorni prima del fallito attentato terroristico contro Maduro aveva minacciato il suo omologo venezuelano. Intervistato dall’agenzia AFP presso il palazzo presidenziale di Bogotà, Santos aveva dichiarato con fare minaccioso di «vedere vicina» la caduta del «regime» di Maduro in Venezuela. Come segnala Luigino Bracci Roa sul portale dell’emittente Alba Ciudad.

Questa non era certo la prima occasione in cui il presidente colombiano si era lasciato andare a ingiurie e minacce contro il governo di Caracas e il massimo dirigente bolivariano Maduro.

«Il regime di Maduro crollerà», aveva dichiarato da Madrid nello scorso mese di maggio. Mentre il 2 agosto, quindi appena 48 ore prima dell’attentato terroristico sull’Avenida Bolivar, in occasione della presentazione di un decreto per la regolarizzazione della situazione migratoria di 440.000 venezuelani che si trovano in Colombia, Santos aveva affermato: «Voglio ribadire la nostra condanna delle azioni del regime venezuelano che ha generato questa crisi umanitaria (...) è un regime che non ascolta e sembra di essere in uno stato di negazione totale».

Bisogna inoltre evidenziare come nel mese di marzo l’allora direttore della CIA, Mike Pompeo, avesse rivelato della cooperazione tra i governi di Stati Uniti, Messico e Colombia per giungere al rovesciamento del governo bolivariano guidato da Nicolas Maduro. E che la Colombia di Juan Manuel Santos si sia trasformata nell’avamposto della NATO in America Latina, aderendo all’organizzazione guerrafondaia a guida statunitense come partner globale.

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