Accordo cooperazione di 25 anni Iran-Cina, modello per un mondo multipolare

16 Gennaio 2022 18:28 Francesco Guadagni

Le sanzioni indiscriminate degli Stati Uniti d'America contro gli Stati che non accettano i loro diktat hanno spinto i governi di questi paesi ad affrontare in maniera più decisa e non unilaterale questa piaga che colpisce soprattutto le loro popolazioni.

Cuba sotto embargo da più di 60 anni, l'Iran la Siria da oltre 40, in tempi più recenti quelle contro il Venezuela, il Nicaragua, la Russia e i dazi imposti da Donald Trump contro la Cina.

Paesi come l'Iran hanno cercato di costruire un'economia quanto più possibile meno dipendente dal dollaro o dall'approvvigionamento dai paesi alleati degli USA, i quali, proprio in quanto servili alle politiche di Washington, temendo i suoi strali, non hanno rispettato gli accordi. Emblematico l'esempio dell'accordo sul nucleare iraniano, gli USA ai tempi di Donald Trump Presidente uscirono dall'accordo imponendo sanzioni micidiali all'Iran, ma altri partner europei non hanno dato seguito alle intese commerciali in quanto minacciati dalla Zio Sam.

Per fortuna il mondo non finisce con l'occidente e le sue politiche di guerra e liberismo.

Nuove potenze negli ultimi decenni sono emerse e sono in continua espansione, come Russia e Cina, ed hanno cominciato a coalizzarsi contro le misure coercitive degli USA coinvolgendo anche paesi più piccoli colpiti dalla sanzioni.

La scorsa settimana, la Siria, non sono colpita da 10 anni una guerra per procura ordita dall'occidente adoperando bande terroristiche, ma da durissime sanzioni inasprite nel 2019 con il 'Caesar Act', ha aderito ufficialmente al progetto della Via della seta promosso dalla Cina per avviare la ricostruzione e far respirare la sua popolazione allo stremo.

Non è finita qui, perché anche Iran e Cina hanno avviato il patto di cooperazione di 25 anni.

Questo patto è un esempio destinato a fare scuola e sarà alla base di un nuovo mondo multipolare.

Ci sono sofferenze sostanziali dagli accordi che gli Stati Uniti stipulano con paesi in difficoltà, in quanto impongono uomini e forma di governo, permettono l'entrata del Fondo Monetario internazionale con le politiche di lacrime e sangue volte a privatizzare i servizi pubblici.

Insomma, impongono subalternità e obbedienza cieca.

A spiegare le differenze sostanziali dell'accordo Cina-Iran è il capo della diplomazia iraniana durante la sua visita di ieri a Pechino: "Le relazioni tra Teheran e Pechino si stanno espandendo in tutti i campi e la partnership strategica e la cooperazione di 25 anni tra i due paesi avverrà attraverso un approccio vantaggioso per tutti." Appunto, per tutti, non in maniera unilaterale.

Una potenza come la Cina promuove accordi politici ed economici vantaggiosi, che rappresentano un modello per la stabilità e la prosperità economica in molti versi.

A Washington e ai suoi servi, non rimane altro che un vecchio strumento: la guerra.

Lo testimoniano le tensioni in Ucraina, Taiwan e anche in Kazakistan.

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