Gli schiavi della CNN in Libia, la tranquilla frode in Honduras: duello mondiale d'ipocrisie

09 Dicembre 2017 13:05

di José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion
(traduzione di Francesco Monterisi)

"Frode" (1), "pucherazo" (manipolazione elettorale) (2) ripeteva la grande stampa internazionale dopo i due recenti processi elettorali in Venezuela. Né l'opposizione né i media sono giunti a presentare una sola prova di ciò (3). Ma governi e titoli condannavano, di nuovo, il governo di Caracas e lo qualificavano come "dittatura" (4) o "regime illegittimo" (5).

Ora immaginiamo quello che sarebbe accaduto se in Venezuela il Consiglio Nazionale Elettorale avesse tardato otto giorni nel dare i risultati (6). Con il 57% dei voti scrutinati e con l'opposizione in vantaggio del 5%, il sistema informatico fosse interrotto per più di dieci ore (7) ed, al suo ritorno, come per magia, la maggioranza fosse passata alla candidatura governativa (8).

Immaginiamo anche che, di fronte alle proteste, il governo avesse risposto con un coprifuoco per impedire la circolazione delle persone dopo le 18:00 (9). E, soprattutto, con molta repressione: 13 morti e più di 500 persone arrestate (10).

Possiamo immaginarci cosa avrebbero detto i media, l'OSA (11), la Casa Bianca (12) e l'Unione Europea (13) se, tutto questo, fosse accaduto in Venezuela. Ma poiché è stato in Honduras, la "frode" elettorale appare nei titoli -come un'ipotesi, un'opinione- sempre tra virgolette (14). In Venezuela, nonostante l'assenza di prove, le virgolette della presunta frode...erano di troppo(15).

Ci hanno sempre detto che Internet è il grande spazio per la libertà di espressione. Ed è per questo che è temuto e controllato dai governi ... come quello di Cuba (16). Uno spazio, questo sì, ben vigilato dalle multinazionali del settore con sede negli USA (17). Una di queste, Google, ha recentemente rimosso da YouTube gli account del canale iraniano HispanTV (18). Ed ha annunciato che penalizzerà, nei suoi motori di ricerca, il canale Russia Today (19), la cui pubblicità, a sua volta, è stata vietata dall'azienda Twitter (20). Sono prove di come gli interessi geopolitici occidentali marcano il limite della libertà di stampa. E di come questi canali pubblici -russo ed iraniano- stanno intaccando questi interessi, portando al grande pubblico informazioni ed opinioni censurate nella grande stampa internazionale (21)

Qualche giorno fa, la CNN ha trasmesso immagini aberranti: quello dell'asta di persone schiave in ??Libia (22). Un Paese -ricordiamo- la cui Guardia Costiera riceverà 46 milioni di euro dall'Unione Europea per controllare la partenza dei migranti (23). La nazione che è riuscita ad avere il più alto reddito pro capite ed il più alto tasso di sviluppo umano in Africa (24). Che oggi è un assoluto caos sociale, politico ed economico (25). Di cui metà della sua popolazione è emigrata e gran parte della restante vive in situazioni di povertà sconosciute prima (26). È il risultato dell'operazione che ha messo fine allo scomodo governo di Muammar el-Gheddafi: Occidente e le monarchie del Golfo prima armarono il jihadismo (27). Dopo, mesi di menzogne ??e propaganda hanno anestetizzato l'opinione pubblica per i bombardamenti della NATO (28). Fu il ruolo dei potenti media ... come la CNN. Il canale che ora ci strappa lacrime di indignazione con le sue immagini dei mercati degli schiavi (29). Quelli che mai sarebbero esistiti senza la sua criminale partecipazione alla distruzione di paesi come Iraq, Siria e Libia (30).