Dalla "star perseguitata" (che ora lavora ad Hollywood) ai "due vescovi rapiti da Assad", ecco le ultime bufale dalla Siria



Tempo di liberazione della Siria dai tagliagole che l’avevano dilaniata per cinque anni. E – segno dei tempi - anche il TG1 (o il TG della consociata RAI di San Marino) cambiano registro sperando, verosimilmente, di farsi perdonare le infamie raccontate in questi anni.





Non tutti, comunque si sono riconvertiti al nuovo corso.


Tra gli ultimi scampoli di una produzione di bufale, florida fino a poche settimane fa, il post “La star siriana perseguitata dal regime di Assad che ora recita a Hollywood” che traduce in articolo quello che, con tutta evidenza, è la brochure promozionale di uno semisconosciuto attore siriano sbarcato negli Stati Uniti: tale Jay Abdo (nella foto). Il quale dichiara che all’epoca della rivolta del 2011 (alla quale aveva aderito) contro la “feroce dittatura di Assad” era una star della TV siriana in quanto “stava recitando nella soap opera Wilada min al-Khasira, nel ruolo di un dottore che aveva scoperto le torture del Mukhabarat, i servizi segreti di Assad”.

Soap opera che, davvero, non si capisce come mai venisse trasmessa dalla TV della “feroce dittatura di Assad.”

Altro scampolo: “Assad, Hezbollah e il mistero dei due vescovi rapiti”. L’articolo – annunciato dall’autore con il tweet: “Ci sono seri elementi per desumere che i due vescovi siriani scomparsi nel nulla da quasi cinque anni siano stati sequestrati da Assad. Lo argomenterò presto.” - è chilometrico, quanto sconclusionato. Proviamo a riassumerlo in due parole.


Dunque, nel 2013 una delle tante bande di tagliagole al soldo dell’Occidente e delle petromarchie rapisce, nei pressi di Aleppo, due vescovi cristiani ortodossi; uccidono l’autista della loro macchina ma non il segretario di uno dei due vescovi. Perché lo risparmiano? Ma è ovvio – insinua l’autore dell’articolo (“Perché i terroristi non lo hanno eliminato? Quale vantaggio potevano avere dalla sua permanenza in vita? La certezza del più assoluto silenzio? La certezza di far emergere quel che gli interessava far sapere?...) – per avere un testimone che potesse attestare che il rapimento era stato fatto da una banda di tagliagole e non da chissà chi altro, ad esempio uomini di Assad. Si, ma allora, perché hanno fatto fuori l’autista? In fondo, due testimoni sarebbero più credibili di uno. Va beh, andiamo avanti.


Dopo il lungo racconto di una serie di improbabili, rocamboleschi, episodi susseguenti al rapimento - culminati con l’entrata in scena di inverosimili “unità ceceno-inguscete iniettate sul terreno da Assad (gruppi ceceni che hanno operato in Ucraina e poi si sono trasferiti in Siria)”, l’articolista tira fuori il suo asso nella manica per dimostrare la responsabilità di Assad.


Settimane fa Abbas Ibrahim, ufficiale Hezbollah , ha guidato - ad Arsal, in Libano - i negoziati per la resa di 600 miliziani dell’Isis (inclusi i familiari) ai quali ha chiesto anche notizie sul rapimento dei due vescovi rapiti. La risposta sarebbe stata: “non ne sappiamo niente”. Risposta che appare verosimile considerando che queste bande di jaidisti non avrebbero mai operato nell’area di Aleppo. Ma che importa?! Considerato che non sono stati i jaidisti arresisi in Libano, - deduce l’articolista - deve essere stato Assad!


Cosa sostiene questa congettura? Solo una frase pronunciata nel 2013 da uno dei due vescovi rapiti Gregorios Yohanna Ibrahim (“In Siria non c’è una persecuzione dei cristiani e non c’è un piano per eliminare i cristiani. Le pallottole girano e colpiscono tutti, non sono sparate contro i cristiani perché sono cristiani.”) persa tra le tante di alti esponenti della comunità cristiana (liberi di andare e tornare da Roma) che dicevano e dicono esattamente l’opposto. Un po’ poco per attestare la responsabilità di Assad nel rapimento.


Ma, allora, chi avrebbe rapito (e presumibilmente ucciso) i due vescovi cristiani? Probabilmente bande legate ad Al Nusra come ci rivela, in questi giorni, La Stampa. Un giornale, fino a ieri, ferocemente anti-Assad. Segno dei tempi.


Francesco Santoianni


P.s.
Per una accurata ricostruzione del rapimento dei vescovi siriani e dei consecutivi tentativi di depistaggio consigliamo la lettura di questo articolo.

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