Disastro vaccini Covid. E adesso iniziamo "a credere al vaccino italiano"

“Lo Stato crede nel vaccino italiano. (…) Il vaccino italiano ha diversi vantaggi: non ha bisogno di richiamo, si conserva a temperatura di frigo (2-8 gradi) e, nel peggiore dei casi, può essere adeguato alle varianti in 2-3 mesi.” Lo proclama Repubblica comunicando che Invitalia (carrozzone di Stato, diretto dal 2007 da Domenico Arcuri) investirà 81 milioni di euro per acquistare il 30% delle azioni di ReiThera, azienda di Castel Romano che promette di produrre, entro la prossima estate, ben 10 milioni di dosi di un vaccino anti-Covid che non ha bisogno di richiamo, che si conserva a temperatura di frigo (2-8 gradi) e che potrà essere rapidamente riprogrammato alle varianti del virus Sars-Cov-2.

Si, ma allora perché abbiamo già regalato, 80 milioni di euro alla GAVI (la Fondazione per i vaccini presieduta da Bill Gates)? E perché ci siamo già impegnati (con 1,5 miliardi di euro: cifra, come ci illumina la Rai, trapelata da un tweet messo on line “per errore” dalla ministra del bilancio del Belgio, Eva De Bleeker) ad acquistare quattro altri vaccini? Intanto, nebbia fitta sui contratti inerenti i sedicenti vaccini contro il Covid; con europarlamentari costretti a leggerli in pochi minuti e in versione censurata e che, per quel poco che ci è dato sapere, scaricano sugli stati i costi per risarcimenti di effetti avversi. Meglio quindi dare una occhiata a come sta andando la campagna vaccinale.

Quella nei paesi UE, a passo di lumaca (vaccinato solo 1,89% della popolazione) ufficialmente per i tagli nelle forniture decretati dalla Pfizer per imperscrutabili esigenze di ammodernare gli impianti di produzione. Più probabilmente, perché ci si sta rendendo conto che questo vaccino non sta garantendo neanche l’unico effetto garantito come certo; e cioè, già alla prima dose, la parziale protezione dei vaccinati, come sta evidenziando la disastrosa situazione in Israele. Intanto per tutte le persone morte dopo la vaccinazione è pronta la risposta ufficiale: sono morte per patologie pregresse, non per il vaccino. Mentre per l’unica categoria davvero a rischio Covid – gli anziani – il vaccino è ancora un miraggio. Con l’eccezione di Maurizio Costanzo. Figli e figliastri?

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