Della propaganda renziana dell'ottimismo resta solo la sabbia


di Giorgio Cremaschi

Quasi nelle stesse ore un dato economico e un disastro ambientale hanno dato una terribile immagine della realtà del nostro paese, squarciando la cortina di fumo dell'ottimismo a tutti i costi della propaganda di regime.

L'ISTAT ha registrato un vero crollo della produzione industriale, il più grave del 2013 quando ancora Renzi non era presidente del consiglio. Cade pesantemente la produzione automobilistica della Fiat, al cui capo c'è il più grande sponsor del governo attuale. Cade persino la produzione per i piccoli consumi. Un altro dato così e l'Italia sarà di nuovo in recessione, smentendo non solo le previsioni di Renzi e Padoan, ma anche quelle del Fondo Monetario Internazionale, che solo ieri si era inventato un quadro più favorevole per l'economia italiana, con il chiaro scopo di sostenere la controriforma renziana della Costituzione.

Mentre l'ISTAT faceva i più gufeschi dei conti, veniva rovinosamente giù un argine dell'Arno. Non sappiamo nulla delle cause di questo disastro, ma certo non si potrà dare la colpa al vento o ai cattivi auspici di coloro che non amano Renzi. E neppure l'attuale sindaco di Firenze, il povero Nardella, potrà fare ciò che normalmente fanno le autorità in questi casi: dare la colpa al predecessore.
In ogni caso però questa singolare coincidenza negativa ben rappresenta la realtà attuale dell'Italia di Renzi. Che ha buttato una marea di soldi pubblici per finanziare ripresa ed assunzioni che ora si sgonfiano, non appena le imprese hanno esaurito i guadagni più facili. E che butta via ancora più soldi per finanziare grandi opere devastanti, quando mancano quelli per le tante piccole opere necessarie a non far sprofondare le strade. La frana degli argini dell'Arno pare
una nemesi per Renzi che aveva chiesto di non votare sulle trivelle.

Le due frane di oggi mostrano quanta sabbia stia alla base della costruzione renziana. Se il paese vuole edificarsi su basi più solide, di quella costruzione sgangherata e pericolosa deve liberarsi il prima possibile.

Le più recenti da Dalla parte del lavoro

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa