La fusione tra Peugeot e Fiat: un grande affare solo per gli Agnelli



di Giorgio Cremaschi

È già cominciata l’esaltazione giornalistica dell’accordo tra PSA Peugeot Citroen e FCA cioè FIAT Chrysler. Gonfiati dai guadagni di Borsa, i mass media pompano la notizia di un accordo paritario tra i due gruppi che in realtà non esiste. Infatti il gruppo francese avrà la maggioranza del consiglio di amministrazione, 6 su 11, nonché l’amministratore delegato, che come si sa è quello che decide. La famiglia Agnelli avrà solo l’onorifica presidenza per l’eterno principe John Elkann.

Non c’è quindi nessuna fusione paritaria, nasce un gruppo Franco Americano a maggioranza francese con pochissima produzione in Italia e i centri direzionali e i capitali all’estero.

Siamo in una fase di contrazione della produzione automobilistica mondiale, pertanto gli 8 milioni di veicoli prodotti ogni anno dai due gruppi sono destinati a ridursi. D’altra parte le produzioni FIAT e quelle Peugeot Citroen sono completamente sovrapponibili, quindi avremo altri tagli di personale, licenziamenti e chiusura di stabilimenti nel già misero quadro produttivo e occupazionale italiano. Sempre di più l’Italia si distinguerà per essere il solo grande paese industriale che compra automobili senza produrle. Insomma un altro disastro per il sistema Italia, spacciato come grande affare per tutti. Grande affare che invece fa solo la famiglia Agnelli, che intasca una marea di soldi, tassati si fa per dire in Olanda. Un grande affare a danno dei lavoratori e di tutto il paese. E la politica serva applaude.

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