La corsa agli sportelli in Grecia è iniziata: due banche greche "sistemiche" hanno chiesto l'accesso all' Emergency Liquidity Assistance


La prima volta che la frase Emergency Liquidity Assistance, o ELA, è stata usata nel contesto della Grecia era datata agosto del 2011, quando il paese stava letteralmente implodendo, il suo settore bancario era ad un passo dal colasso e il tutto poco prima che la Bce ideasse il piano di immissione di liquidità LTRO per salvare la zona euro. Si pensava che di Ela non si sarebbe più sentito parlare dopo il dramma sociale imposto alla popolazione per salvare il settore finanziario del paese e del resto della zona euro. Ma il sacrificio della Grecia sembra essere stato inutile e ad Atene l'Ela è tornata di estrema attualità.
L'ELA era stata ideata all'interno delle regole europee per permettere alle banche centrali nazionali di fornire liquidità e accesso al mercato con la Bce alle loro banche quando queste erano a corto di collaterale. “E' un oscuro strumento che era stato pensato come temporaneo e di last resorts per le banche indebitate”, spiega Zero Hedge. Raoul Ruparel di Open Europe ha dichiarato al Telegraph a proposito: "L'attivazione della cosidetta Ela appare come l'ultima protezione per le banche greche e suggerisce che stanno in modo allarmante a corto di colalterale di qualità”. Ha poi aggiunto: "Si tratta di un'ennesima montagna di azioni senza valore spostato dai libri contabili di banche private in quelli dei contribuenti. Se si considerano anche gli acquisti pr i titoli spagnoli ed italiani, la già critica balance sheet del sistema euro appare sempre più a rischio”.
E in Grecia l'ELA è tornata di attualità perché la situazione nella notte è tornata critica per il sistema bancario. Mentre la Grecia rifuta di ammettere che è in corso una potenziale corsa allo sportello, molti contribuenti hanno iniziato a scegliere di ritardare il pagamento delle tasse, dato che le posizioni dei due partiti principali sono diametricalmente opposte: Syriza, in testa nei sondaggi, ha promesso di cancellare l'ENFIA e anche i mutui protestati, mentre Nuova Democrazia di Samaras riconosce le difficoltà della popolazione ma critica scelte che potrebbero creare problemi e conseguenze fiscali.
Ebbene il risultato è che ora abbiamo i dettagli sul collasso nel pagamento delle tasse, con Kathimerini che riporta che le rimesse fiscali greche sono crollate di circa l'80% rispetto al passato.Scrive il quotidiano greco come funzionari del Ministero delle finanze ritengano che non ci sarà nessun problema nel raggiungere gli obiettivi posti dal programma di salvataggio, così come il surplus primario di bilancio stimato in circa l'1,5% del Pil per il 2014. Ci sono, tuttavia, preoccupazioni per il budget del 2015, dato il terribile inizio nelle entrate fiscali. L'obiettivo di gennaio era di 4,5 miliardi di euro, ma i funzionari delle tasse hanno riportato come non vedono attività che potrebbe supportare il raggiungimento di quest'obiettivo nei primi 10 giorni del mese. Fonti dichiarano che il declino comparato dei primi 10 giorni del 2014 è di circa il 70-80%.
Ma, scrive Zero Hedge, questa non è la notizia peggiore. La notizia più allarmante è che i funzionari greci hanno cercato come sempre di coprire il tutto. I greci stanno facendo quello che avviene in una grande crisi come la loro: andare (o correre) in banca e ritirare i pochi risparmi che sono rimasti. Questo ci porta alla questione fondamentale della Emergency Liquidity Assistnace, nel momento in cui due banche importanti per il sistema finanziario greco hanno deciso di accedervi, data la situazione di liquidità in Grecia è tornata ad essere particoarmente complessa nel pieno del collasso europeo.
Scrive sempre Kathimerini come due “banche sistemiche greche hanno sottomesso la prima richiesta alla Banca di Grecia per accedere al sistema di emergency liquidity assistance (ELA), in risposta alle pressanti condizioni di liquidità come risultato della fuga di capitali dai depositi. Le banche utilizzano l'Ela di solito di fronte ad una crisi di liquidità o quando non hanno sufficiente collaterale per accedere alla Banca Centrale Europea, il principale strumento di finanziamento. L'ELA è particolarmente costosa con un tasso dell'1.55%, rispetto allo 0,05% per finanziarsi dalla Bce.
Le richieste delle due banche greche verranno discusse dalla Bce mercoledì prossimo.
E' un deja vu dell'estate del 2011 quando le banche greche furono costrette ad accedere all'Ela. Con una piccola differenza rispetto all'epoca, questa vota il "Whatever it takes" d Draghi e il bazooka dell'OMT è stato dichiarato ultra vires da parte della Corte costituzionale tedesca e ha perso di credibilità. Quello che è tragico, conlude Zero Hedge, è che oggi quello che una banca centrale minaccia, avvisa, promette o fa non conta più. Senza protezione di una Banca centrale, quindi, che cosa accadrà alla Grecia nel breve periodo?

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