"A differenza della Crimea non vi fu referendum". Mosca potrebbe condannare "l'annessione" della Germania est


Nella narrativa ufficiale della situazione geopolitica attuale la Russia è ormai completamente isolata in occidente, con l'Europa e Stati Uniti hanno nuovamente minacciato l'inasprimento delle sanzioni, e Mosca è quindi costretta a chiedere aiuto ad oriente, Cina ed India principalmente. In realtà, Mosca sembra in grado di giocare un ruolo più attivo.
Pochi giorni dopo essere stato attaccato in un discorso tenuto al Consiglio d'Europa dagli altri delegati sulla questione dell'annessione russa della Crimea, il presidente della Duma, Sergei Naryshkin, ha creato una commissione d'inchiesta per la preparazione di una proposta ufficiale di condanna della riunificazione tedesca del 1990.
La logica è abbastanza chiara, scrive Zero Hedge: a differenza della Crimea non c'è stato in quel caso nessun referendum pubblico per la riunificazione delle due nazioni, che legittimasse la legalità della nazione più potente d'Europa; una nazione, che come dimostrano le mappe proposte dal blog americano, è profondamente divisa dopo 25 anni di unità:








Secondo quanto riporta l'agenza russa DPA, i Parlamentari russi hanno quindi dichiarato mercoledì che discuteranno l'approvazione di una proposta di condanna dell'“annessione” della Germania est da parte della Germania occidentale.
Sergei Naryshkin ha chiesto alla Commissione affari internazionali della Camera bassa di approfondire una proposta in tal senso da parte di un portavoce del Partito Comunista, Nikolai Ivanov. Lo riportano le agenzie di stampa russe.

Ivanov ha precisato come la Commissione preparerà un documento che condannerà l'annessione della Republica democratica di Germania da parte della Repubblica Federale di Germania. “Al contrario della Crimea, nessun referendum pubblico è stato organizzato nella DDR”, ha dichiarato Ivanov.

La logica tedesca di annessione, del resto, è stata il modello di riferimento negli anni successivi in tutt'Europa per le cessioni di sovranità da parte delle popolazioni nazionali al progetto europeo; cessioni avvenute senza alcuna decisione e consultazione referendaria, ma al massimo con le votazioni ad oltranza fino alla risposta corretta nella scheda.

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