Non la Grecia, ma l'Austria inaugurerà la stagione dei salvataggi bancari a carico dei risparmiatori.


Tutte le falsità della narrativa ufficiale della crisi - il "recupero", le “riforme funzionano”.... - stanno emergendo in superficie. Lo scrive Zero Hedge che sottolinea come uno degli scheletri nell'armadio è uscito allo scoperto: “gli sviluppi particolari” annunciati dal Ministero delle Finanze austriaco sulla bad bank Hypo Alpe Adria con un buco di capitale pari a 7,6 miliardi di euro, che il governo non è disposto a coprire. L'Heta, la band bank dell'istituto Hipo Alpe-Adria finito in gravi difficoltà finanziarie, ha un bond da 450 milioni in scadenza venerdì e uno da 500 il 20 marzo. Questi rimborsi non saranno rispettati. La Heta ha già presentato un conto da 5,5 miliardi ai cittadini austriaci, ma ne avrebbe avuti bisogno altri 7,6 miliardi oltre a quelli. Di conseguenza, secondo la Reuters, la bad bank creata all'indomani del crollo Hypo, è di per sé in fallimento e la vigilanza del mercato finanziario austriaco intervenuta domenica ha imposto una moratoria sul rimborso del debito, per dare il tempo alla FMA di elaborare un piano dettagliato per garantire la parità di trattamento di tutti i creditori. Una banca bad bad per salvare una bad bank? L'ultima alchimia dei nostri tempi insomma.
In poche parole, l'Austria ha tolto il sostegno dello Stato di quello che è stato fino a questo momento il pilastro fondamentale di fiducia di un sistema finanziario traballante. Tra i motivi della massiccia carenza di capitale c'è l'esposizione enorme in collaterali a seguito del perdurare della crisi del Sud-Est Europa. La Hypo Alpe Adria era stata nazionalizzata nel 2009, dopo che aveva realizzato insopportabili svalutazioni su crediti di cattiva qualità nei Balcani. Le autorità di Vienna hanno informato che rispetteranno le garanzie per 1 miliardo di euro su un debito subordinato emesso da Heta nel 2012.
Secondo i calcoli di Reuters, quasi 10 miliardi di debito è ormai compresso e la situazione non è più sostenibile. Ma la battuta finale, sottolinea correttamente Zero Hedge, è che mentre il mondo era in attesa dell'annuncio dei controlli sui capitali, o di un bail-in da parte della Grecia la scorsa settimana, quella che fino a poco tempo era valutato un paese AAA / Aaa ha informato i creditori di un bail-in imminente: "Il Ministero delle Finanze ha osservato che i creditori possano essere costretti a contribuire ai costi di liquidazione di Heta sotto la nuova normativa europea, che l'Austria ha adottato quest'anno in modo che i contribuenti devono assumersi l'intero onere". Non la Grecia, ma Vienna inaugurerà la stagione dei salvataggi bancari a carico dei risparmiatori.
Se il tutto avviene nell'Austria del collasso di Creditanstalt nel 1931 che infiammò la Grande Depressione, c'è da stare, per dirla alla Giambattisto Vico, tranquilli.

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