Ipse dixit. Quando Corradino Mineo paragonava le milizie armate in Siria agli ebrei nel ghetto di Varsavia…


In questi ultimi giorni, ospite di una trasmissione radiofonica, il senatore Corradino Mineo, ex direttore di Rainews 24, ha affermato che nella battaglia contro Daesh occorre sostenere l’esercito siriano e boicottare Arabia saudita e altri paesi che finanziano il sedicente Stato islamico.



Anni fa, in compenso, il Mineo di Rainews 24 paragonava i “ribelli” siriani agli ebrei nel ghetto di Varsavia. Sì, proprio così. Vediamo come. Il 28 febbraio 2012, alle 13,45, Rainews all'interno del notiziario inseriva come corrispondenza dalla Siria la telefonata satellitare con una persona definita "attivista" che in inglese diceva: "Stiamo combattendo per la vittoria". Un combattente definito attivista e arruolato come cronista dalla Rai! Fra redazione e attivista avveniva un appassionato colloquio, fatto per suscitare empatia e solidarietà. Domande tipo: “Siete stanchi? Pensate di potercela fare?



Alle proteste di alcuni ascoltatori, arrivategli per email, Mineo risponde fra l’altro questo: “Se al tempo fossi già nato e avessi avuto una radio, mi sarei collegato in diretta con gli ebrei in armi nel ghetto di Varsavia”.



A un’altra protesta sulla faziosità dei servizi sulla Siria, i quali ignoravano la natura violenta dei “ribelli”, ecco la risposta per email del direttore: “La rivolta del ghetto di Varsavia fu una rivolta in armi, ma andava sostenuta. Punto. Al Qaeda ora cerca di far breccia tra i sunniti siriani. Se in parte ci riuscisse la colpa sarebbe anche di quella parte della pubblica opinione che è stata connivente con i dittatori arabi”.



Bene: non solo Al Qaeda, ma Daesh è riuscito a far breccia in Siria e in mezzo mondo. Secondo Mineo, è colpa di chi, connivente con i dittatori, non ha voluto un intervento aereo a favore dei “ribelli siriani”? Pare di sì.



Ma vorremmo ricordare al giornalista senatore che in Libia la Nato è intervenuta eccome a favore dei ribelli locali di turno: ha bombardato per sette mesi (dal 19 marzo al 20 ottobre 2011). E il risultato è sotto il naso di tutti: la Nato ha fatto da forza aerea dei terroristi califfi.



Adesso tutti sostengono che la guerra in Libia nel 2011 fu un errore, ma nessuno ammette di aver preso nel 2011 enormi abbagli. Tutti confidano nella memoria corta del pubblico.



Anche Mineo esaltava l’operato dei “ribelli” libici. E a chi gli rimproverava per email di dare notizie false, senza verificare le fonti, così rispondeva(riportiamo alcune parti della sua email testualmente, salvo un errore ortografico…): “Guardi, io non escludo che possiamo aver commesso errori. In qualche misura lo do per scontato. (…) Sulla guerra (e in particolare su questa guerra senza fronte, né veri eserciti e il controllo dei cieli in mano alla Nato) le notizie sono per forza contraddittorie. Una all news non può aspettare troppo e quindi è naturale che compia degli errori. Io dico ai miei : sbagliate sempre in buona fede, correggetevi sempre se vi accorgete di aver sbagliato (…)”.



Insomma: siccome occorre sfornare notizie a tutto spiano, non possiamo controllare le fonti, pazienza. Che lezione di giornalismo!!



Mineo dovrebbe sapere che le rettifiche non funzionano mai e che le “notizie” menzognere ottenute alla carlona fidandosi di fonti di parte - come quelle alle quali ricorre(va) Rainews - aiutano le guerre e la distruzione di interi popoli.



In Libia, in Siria e in tutto il mondo. Una enorme, terribile responsabilità.


Marinella Correggia
(Sibialiria, AntiDiplomatico, Peacelink)

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