La troika e la banalità del male secondo Yanis Varoufakis

di Alessandro Bianchi

Yanis Varoufakis. Professore di Teoria economica all'Università di Atene. Autore di The Global Minotaur: America, Europe and the Future of the Global Economy e di "Modest Proposal", una serie di suggerimenti per uscire dalla crisi dell'euro-zona.

- Professore, insieme a Galbraith e Holland, ha aggiornato nel luglio scorso la sua "Modest Proposal", in cui indicava quattro programmi di politica economica di assoluto buon senso che potrebbero aiutare l'Europa ad uscire dal collasso attuale. Programmi, però, che i paesi del Nord, Berlino in particolare, hanno dimostrato di non voler attuare in nessun modo. Allo stato attuale delle cose, non ritiene che la migliore soluzione per i paesi dell'Europa meridionale sia l'uscita dalla moneta unica?
Se potessimo tornare indietro nel tempo, la migliore scelta per i paesi dell'Europa del sud - e dell’Irlanda - sarebbe stata quella di rimanere fuori dalla Zona Euro. Dal 2000 in poi, il comportamento delle potenze del nord e del sud del continente ha sciolto ogni dubbio su una possibile evoluzione in una entità federale della zona euro, anche dopo una crisi esistenziale che ha minacciato la sua integrità. Detto brutalmente, le nostre elite hanno commesso un peccato capitale mettendo i paesi periferici in una versione "europea" del Gold Standard, che ha (1) causato massicci afflussi di capitale nelle regioni deficitarie, producendo gigantesche bolle e ha (2) causato una depressione permanente negli stessi paesi in deficit una volta che sono scoppiate le bolle, dando così seguito al 1929 della nostra generazione (il 2008).
Uscire della nostra orribile unione monetaria non ci riporterà, anche nel lungo periodo, al punto in cui saremmo stati se ne fossimo rimasti fuori come prima scelta. Una volta dentro, una via di fuga potrebbe semplicemente spingere le nostre balbettanti economie sociali su un terribile precipizio. Soprattutto se il tutto avvenisse in modo non coordinato da un paese ad un altro. Il motivo è molto semplice: a differenza dell’ Argentina nel 2002 e la Gran Bretagna nel 1931, uscire dalla zona euro non è solo una questione di disancoraggio tra la nostra moneta ed una straniera, perché non esiste una moneta da disancorare. In altre parole, dovremmo creare una moneta - un compito che richiede almeno 8-10 mesi - per poi disancorare o svalutare. 8/10 mesi di ritardo tra l’annuncio di una svalutazione ed il suo effettivo compimento sono sufficienti per far tornare le nostre economie all'età della pietra.
Naturalmente tutto questo non significa che i paesi periferici europei debbano subire in silenzio i danni prodotti da un'insostenibile e misantropa Eurozona. I nostri governi possono esercitare i loro poteri di veto al prossimo vertice dell'Unione europea o riunione dell'Euro-gruppo e chiedere che politiche come quelle che abbiamo proposto nella nostra Modest Proposal vengano discusse seriamente, in modo che sia data la possibilità di riconfigurare il sistema in modo sostenibile.

- Il Wall Street Journal di questa settimana ha pubblicato gli inediti resoconti delle dichiarazioni dei membri del board durante la riunione del 10 maggio 2010, che ha poi aperto al piano di salvataggio della Grecia. In diversi avevano predetto la sua insostenibilità, il fatto che avrebbe solo permesso a banche e creditori privati di riappropriarsi dei loro investimenti e peggiorato la situazione socio-economica del paese, senza migliorare, del resto, l'andamento debito/Pil. Tutto quello che poi è successo nella realtà. Anche alla luce di queste rilevazioni come giudica il comportamento della troika nel suo paese ad oltre tre anni di distanza?
La troika passerà alla storia come un'Alleanza Sacrilega tra irrazionalità e malvagità. I rappresentanti delle organizzazioni che sapevano perfettamente che le politiche che stavano imponendo sarebbero fallite grazie ai criteri scelti, hanno svolto i loro 'ordini' senza rimorso, ragione ed in un modo che ricorda la Banalità del Male di Hannah Arendt. Il loro secondo fine, nascosto dietro una retorica del 'salvare' i nostri paesi, non era altro che spostare le perdite dai libri contabili della Deutsche Bank e company sulle spalle dei contribuenti europei più deboli (compresi quelli in Germania che stanno sperimentando un dura restrizione del valore reale del loro salario).

- Come in diversi altri paesi europei, anche in Grecia assistiamo all'unione dei partiti conservatori e socialisti per difendere un modello economico che ha portato il tessuto sociale al collasso. Come giudica l'azione del Pasok di Venizelos e quanta responsabilità le attribuisce rispetto all'attuale crisi?

Continua a leggere: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=6&pg=5598

Le più recenti da notizia del giorno

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa