La troika e la banalità del male secondo Yanis Varoufakis. Seconda Parte

I partiti social-democratici hanno preso una scelta decisiva a metà degli anni '90: sono entrati in società con il capitale finanziario. Al tempo, aveva un senso. Non era mai stato facile per i social democratici convincere gli industriali, i commercianti, il mondo degli affari in generale, a finanziare il Welfare state al quale erano, invece, impegnati. E' stato più facile invece chiudere gli occhi agli opachi raggiri dei banchieri degli anni '90 e 2000 (senza del resto mai comprenderli del tutto) ed, in cambio, ottenere una piccola percentuale delle montagne di rendite che i banchieri producevano per finanziare i programmi sociali - alcuni molto degni, del resto.
Ma, in modo tragico, nel 2008 le banche sono crollate e le montagne di surplus finanziari si sono trasformati in pesanti perdite. A quel punto, i banchieri hanno richiesto che gli stati riempissero quei buchi con soldi prestati dai contribuenti ed i social-democratici avevano perso sia l'autorità morale che la capacità teorica per opporsi a questi argomenti. Sia come organizzazioni pubbliche sia come singoli politici, avevano venduto la loro anima al diavolo, che era ora ferito e chiedeva loro di rinunciare a tutte le priorità storiche per soccorrere coloro che avevano nutrito il loro caro Welfare state per un decennio.
E così si sono piegati alla volontà dei banchieri. Invece di richiedere un default del debito pubblico in Grecia ed uno su quello privato in Irlanda, i social-democratici si sono uniti ad i conservatori dalla parte dei banchieri per ritardare ogni fallimento fino al momento in cui molte delle perdite delle banche non fossero state trasferite sulle deboli spalle dei contribuenti.
In questa situazione, la base fedele dei partiti social-democratici si è sentita tradita. Dopo aver combattuto per anni per ottenere la distribuzione dei redditi, improvvisamente ha scoperto che il loro partito aveva stretto un'alleanza che, in nome del "salvataggio del paese dalla bancarotta", ha effettuato la più brutale redistribuzione di reddito a favore di coloro che avevano generato il crac con i loro atti assurdi. Non ci è voluto molto perché i partiti social-democratici fossero abbandonati dalle buone intenzioni, dai migliori membri e finire nelle mani sporche dei carrieristi ed opportunisti che li hanno trasformato in loro feudi personali. E' questo è proprio il caso del Pasok di Venizelos.

- Il partito all'opposizione più credibile che si oppone al commissariamento della troika oggi in Grecia è Syriza. Pensa che arriverà mai al governo? E come giudica l'"agenda europea" di Tspiras recentemente annunciata al Kreisky Forum di Vienna?
La mia paura è che la vittoria di Syriza possa arrivare troppo tardi. Vale a dire, dopo che i banchieri, in combutta con l'attuale governo, abbiano costruito una Nuova Cleptocrazia che, nel tempo in cui Tsipras sarà primo ministro, si sarà trasformata in uno stato nello stato. Per quel che riguarda la sua recente "Agenda europea", penso sia un faro nell'oscurità attuale del paesaggio europeo.

- L'ultimo punto della sua Modest Proposal 2.0 invoca la creazione di un programma di solidarietà sociale per garantire i bisogni minimi esistenziali di tutti i cittadini europei ed impedire che la crisi sia il pretesto per l'ascesa dei totalitarismi. Ritiene possibile il ripetersi di quanto accaduto negli anni'30 del 1900? E la situazione della Grecia è così differente da quella degli altri paesi dell'Europa meridionale?
Si abbiamo ripetuto gli errori degli anni '30 e dovremo, dunque, non essere sorpresi se stiamo evocando gli stessi tipi di demoni. Per fortuna, Portogallo e Spagna non hanno visto l'ascesa di partiti nazisti. Ma i due paesi non hanno neanche avuto, almeno non ancora, una perdita del 30% del loro Pil. Se le cose dovessero continuare a peggiorare non ho dubbi che i nazionalismi estremi infileranno le loro brutte teste anche lì. Nel frattempo, l'estrema destra, i partiti filo-nazisti stanno crescendo in Danimarca, Olanda, Austria, la regione scandinava ed Ungheria. L'Europa sta giocherellando con fantasmi molto pericolosi che si nutrono e si rinforzano con ogni atto di diniego della vera natura della crisi.

La versione originale dell'Intervista riproposta sul blog di Yanis Varoufakis: http://yanisvaroufakis.eu/2013/10/11/euro-crisis-modest-proposal-social-democracys-waterloo-and-the-threat-of-fascism-interview/

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