Ecco come muore la libertà in Australia


Per superare le ambizioni totalitarie, la chiave è quella di comprendere come pensa il potere strutturato e come intenzionalmente manipola le economie di massa. Con questa premessa Mike Krieger sul Liberty Blitzkrieg blog sostiene come alla base della strategia del potere ci sia quella di installare paura nella popolazione (per dirla alla Glenn Greenwald, "fear-manufacturing"): nel Regno Unito è stata usata per convincere gli scozzesi anziani a votare contro l'indipendenza; negli Stati Uniti è stata utilizzata per raccogliere il sostegno per un'altra guerra inutile in Medio Oriente, che andrà a beneficio di nessuno tranne, chiaramente, il complesso militare e dell'intelligence. Anche se questi esempi sono già abbastanza gravi, prosegue Krieger, non sono nulla in confronto a quello che il primo ministro australiano Tony Abbott (“un nazista sotto mentite spoglie”) ha deciso di fare recentemente, sopprimendo le libertà civiche del paese.


I video delle decapitazioni dell'Isis sono stati utilizzati alla perfezione per spingere il pubblico americano a tornare emotivamente su una situazione da 11 settembre e, mettendo l'opinione pubblica occidentale nel panico, si è riusciti a giustificare un nuovo intervento. Poi, prosegue Krieger, la trama cambia e dai media si apprende che i terroristi dell'ISIS progettavano di decapitare pubblicamente un cittadino australiano nel centro di Sydney. Come al solito, i media mainstream hanno sfruttato l'occasione per creare il panico. La polizia federale australiana ha dichiarato come 15 persone sono state arrestate in relazione a "gravi reati connessi al terrorismo" in una massiccia operazione di polizia. Il primo ministro Tony Abbott ha detto ai giornalisti che i raid sono avvenuti dopo che l'intelligence ha mostrato che un australiano che occupa un rango "molto elevato" all'interno di ISIS stava facendo "esortazioni dirette" per decapitare pubblicamente un individuo a caso nel suo paese”, ha dichiarato Abbott.
Poi Glenn Greenwald su Intercept ci fa poi notare come delle persone arrestate in base alle leggi di "detenzione preventiva", in realtà solo una è stata accusata di terrorismo. Una sola persona accusata di terrorismo, dunque, ha creato una campagna di paura e un raid che ha visto impegnati 800 poliziotti e una serie di misure tese a distruggere le libertà civiche dei cittadini.
Ma nella società malata dell'era post 11 settembre, prosegue Krieger, una storia fabbricata bene non va mai sprecata per eliminare i diritti civili della plebe. E' esattamente quello che è successo ieri sera al Senato australiano: l'ASIO, vale a dire l'Organizzazione dell'intelligence australiana per la sicurezza avrà presto il potere di monitorare tutta la rete internet del paese con un solo mandato; giornalisti e informatori rischiano ora fino a 10 anni di carcere per rivelare informazioni classificate. Ogni operazione può essere classificata come "speciale" e così facendo l'ASIO acquisisce l'immunità penale e civile. Molti, tra avvocati e docenti universitari, hanno già dichiarato di temere che l'agenzia possa abusare di questo nuovo potere.
Votato al Senato, il disegno di legge passerà ora alla Camera martedì. Si tratta solo della prima di tre nuove leggi anti-terrorismo che stanno per essere introdotte in Australia, destinate a sterilizzare i diritti civili. Ecco, conclude Krieger, come muore la libertà in un paese.

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