Kissinger voleva distruggere Cuba. La rivelazione dai documenti declassificati dell'Archivio Nazionale americano


Secondo documenti declassificati dalla Biblioteca Presidenziale di Gerald Ford su richiesta dell’Archivio della Sicurezza Nazionale, nei primi mesi del 1976 Kissinger era profondamente irritato dall’incursione militare di Cuba in Angola. Come ricostruisce il New York Times, il Segretario di Stato convocò un gruppo di alti funzionari per definire eventuali misure di ritorsione se Cuba avesse dispiegato le sue forze in altre nazioni africane.
I funzionari americani hanno predisposto piani per attaccare porti e strutture militari a Cuba e inviare battaglioni di marines a Guantanamo per "dare una lezione" ai cubani. Kissinger era preoccupato per il fatto che l'America avrebbe potuto offrire un'immagine di debolezza se non fosse stata in grado di reggere il confronto con un paese di soli otto milioni.
"Penso che prima o poi dovremo 'schiacciare' i cubani," disse Kissinger al presidente Gerald Ford in un incontro nello Studio Ovale nel 1976, secondo una trascrizione rivelata.
Il piano era quello di inviare decine di aerei per minare i porti cubani e bloccare militarmente le coste dell'isola.
"Kissinger, questo giocatore 'globale di scacchi' si sentiva insultato dal vedere come un piccolo paese stava rovinando i suoi piani in Africa e voleva la testa di Fidel Castro", ha commentato Peter Kornbluh, direttore del Progetto di Documentazione su Cuba dell’archivio di Sicurezza Nazionale
Kornbluh ricorda che Kissinger utilizzò un "linguaggio abbastanza aggressivo contro Cuba".
L'allora Segretario di Stato era disposto a proporre al presidente un attacco a Cuba dopo le elezioni presidenziali nel 1976, ma fu Jimmy Carter a vincere quelle elezioni.

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