"Siamo una sorta di marionette sociali di un potere invisibile". Roberto Scarpinato presenta il "Ricatto dei mercati"


Vi offriamo, per gentile concessione di Lidia Undiemi, il video di presentazione de il "Ricatto dei Mercati" alla Feltrinelli di Palermo il 7 novembre scorso. Per la prima volta, il magistrato italiano Roberto Scarpinato, Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Palermo, si espone su temi come Troika, finanza internazionale e deterioramento progressivo della sovranità.

Il video che sintetizza gli interventi di Roberto Scarpinato, Lidia Undiemi e l'avv. Ernesto Cirillo, esperto in cause di lavoro dovute all'esternazionalizzazione delle imprese. Il "Ricatto dei mercati", sostiene Scarpinato, costituisce « un manuale di resistenza civile contro la cecità indotta del potere »




« Sei destinato a diventare una sorta di marionetta sociale che si illude di muoversi liberamente perché ignora che i fili della tua vita sono tirati e mossi da invisibili pari che, insediati nel vertice della scala sociale, azionano le leve del tuo destino. Per questo il potere anti-democratico fa di tutto per tenere le persone al di fuori del potere decisionale dello stato e fabbricare false notizie ». Roberto Scarpinato inizia così la sua presentazione. Il compito di costruire dogmi e imposture per imporre il potere delle minoranze su maggioranze disorganizzate è stato, precisa il magistrato, compito storico di intellettuali organici del potere. Il libro di Lidia Undiemi è un testo di un'intellettuale disorganica che mostra come il potere si sia trasferito altrove e si è reso invisibile.

« Io faccio parte di una generazione fortunata che ha avuto la fortuna di crescere nell'epoca dei diritti sociali e che era convinta che questo fosse un traguardo irreversibile, che non poteva essere messo in discussione. Ci siamo sbagliati. Uno stato sociale di diritto è una parentesi storica ad inizio novecento per la commistione di particolari forze sociali che si erano creati in quella fase storica », ha precisato. Progressivamente si è distrutto quel modello di stato sociale di diritto, prosegue Scarpinato, per dare vita ad una nuova forma che prevede l'asservimento dello stato alle esigenze degli attori forti presenti sul mercato attraverso una riduzione di spazi pubblici e un ampliamento di quelli privati. « Ce lo chiedono i mercati » vuol dire proprio distruzione dei diritti sociali e liberalizzazione dello stato.
E, in questo contesto, stiamo assistendo ad un processo di ringeniarizzazione che sta trasferendo le sedi decisionali fuori dai Parlamenti e dai governi prima in organi sovranazionali non eletti democraticamente come la Bce o la Commissione europea, e poi in organismi finanziari sovranazionali come la Troika che sono proiezioni istituzionali di oligarchie finanziarie globali, le cui politiche vengono spacciate come soluzioni tecniche a cui non c'è alternativa.
« There is no alternative » è il dogma di riferimento del pensiero unico che si muove verso una progressiva subordinazione degli stati alle logiche dei grandi investitori internazionali, che sono, ricorda Scarpinato, le grandi banche, i gestori dei fondi comuni e le mafie internazionali (componente strutturale della finanza internazionale). Quando vi dicono « Ce lo chiede i mercati » sono questi soggetti. E cosa chiedono i mercati ? Lo smantellamento dello stato sociale, esattamente come è avvenuto con il nuovo art.31 della Cost e l'imposizione del pareggio di bilancio che, in una fase depressiva, tutti gli economisti sanno avere proprio quella come conseguenza.
« Siamo stati privati della sovranità monetaria, valutaria e siamo stati anche privati della sovranità politica, perché lo stato democratico di diritto non solo è stato smantellato, ma non è stato tradotto nell'Ue. Il paradosso è che, da una parte, i magistrati cercano di mantenere in vita questo stato di diritto appellandosi alla Costituzione e, dall'altra parte, c'è un'Unione Europea in cui lo stato di diritto non esiste ». La posta in gioco rischia di trasformare la nostra vita, la nostra società, in una piramide sociale in cui al vertice c'è solo una ristretta minoranza, scompare il ceto medio e la stragrande maggioranza è condannata all'impotenza perché il sapere sociale e il discorso pubblico viene falsificato, viene loro impedito di capire come si sta muovendo il potere e gli si offrono falsi obiettivi.

Il video integrale dell'intervento di Roberto Scarpinato:

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