Putin presenta il progetto di integrazione euro-asiatica


Parlando al Forum per la cooperazione Internazionale “One Belt, One Road” a Pechino, il presidente russo ha proposto di superare la retorica di guerra per risolvere i problemi e la stagnazione economica globale

Putin ha definito il terrorismo internazionale e "i vecchi conflitti regionali" come le "grandi sfide" da vincere per riprendere lo sviluppo globale.

Il presidente russo ha indicato nella miseria e nell’"enorme divario nel livello di sviluppo" in diversi Paesi e regioni del mondo come una delle fonti dell'estremismo e del terrorismo. Ha affermato inoltre che anche i modelli di sviluppo fin qui adottati hanno esaurito la propria spinta propulsiva, indicando ad esempio nel rinascente “protezionismo” una di queste “false strategie”.

Allo stesso tempo il problema della "frammentazione economica e tecnologica" è aggravata dalla "restrizioni unilaterali e illegittime che impediscono l'espansione delle tecnologie".

La Grande associazione eurasiatica

Il presidente russo ha detto di essere convinto che l'Eurasia sia in grado di sviluppare un programma globale che si occupi dei problemi di sicurezza, delle relazioni tra i suoi Stati membri, del funzionamento dell'economia, dell’ambito sociale, dei meccanismi di gestione e della ricerca di nuovi motori di crescita. “Credo che l'unione di progetti di integrazione come l'Unione Economica Eurasiatica (UEE), l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e l'Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN) possa diventare la base di una grande associazione euro-asiatica”, ha detto Putin.

A queste istituzioni i Paesi europei già membri dell’Unione Europea potrebbero partecipare in forma di partnership, e ciò renderebbe questa cooperazione tra organizzazioni diverse "veramente armoniosa, equilibrata ed universale".

Per promuovere questa cooperazione, Putin ha proposto la creazione di un ‘patto eurasiatico’: per semplificare le regole del commercio e approfondire gli accordi sull’eliminazione delle barriere commerciali già presi nell’ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) a febbraio 2017.

La Russia è disposta ad investire in imprese di joint-venture e in nuove realtà industriali direttamente sul territorio dei Paesi-partner.

Ha aggiunto che i progetti infrastrutturali richiedono ingenti investimenti privati, e che quindi è necessario creare "condizioni comprensibili, prevedibili e confortevoli per gli investitori".

A questo lavoro dovrebbero partecipare anche le istituzioni finanziarie di nuova costituzione, come la Banca dei Paesi BRICS o l’AIIB (Asian Infrastructure Investment Bank), l’”alternativa asiatista” alla Banca Mondiale centrata sugli Stati Uniti d’America.

Un altro tassello per realizzare il progetto di integrazione euro-asiatista è lo sviluppo di infrastrutture, in particolare nel settore del trasporto. In questo senso si potrebbero integrare le vie di comunicazione progettate nell’ambito della “Belt and Road” cinese (la rete di strade e ferrovie che collegherà la Cina con l’Europa passando per l’Asia Centrale) con nuove direttrici di traffico che attraverseranno il Circolo Polare Artico, dunque per via marittima, individuando in questo modo un nuovo corridoio da cui far transitare le merci e riducendo notevolmente i tempi di circumnavitazione di penisole e continenti e attivando inoltre i relativi investimenti per lo sviluppo dei territori attraversati.

La Russia, con la sua posizione geografica unica, al centro dei commerci tra Europa ed Asia Orientale e Meridionale e poi tra Asia ed America, è pronta per questo lavoro congiunto di miglioramento e modernizzazione del patrimonio marittimo, ferroviario e infrastrutturale del trasporto.

"La Russia vede nel futuro nella futura associazione euroasiatica non solo la possibilità di creare nuovi legami tra Stati e tra mercati, ma anche di creare nuovi processi di cambiamento dell’assetto politico ed economico del continente che porteranno pace, stabilità, prosperità e un nuovo miglioramento della qualità della vita", ha detto il presidente russo .

Giuseppe Dibello

Fonte: Sputnik Mundo

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