Altro che Putin. La caduta di Afrin è colpa dell'opportunismo della dirigenza curda



di Omar Minniti


Sulla caduta di Afrin si leggono deliri ed allucinazioni da parte della sinistra liberale, ma anche di compagni della sinistra antagonista e radicale. Coloro che prima accusavano di "imperialismo" la Russia per l'intervento in Siria (avvenuto nel rispetto delle regole internazionali, su richiesta del legittimo governo di Damasco, suo alleato), ora puntano l'indice contro Putin, incolpandolo di non aver impedito l'avanzata turco-jihadista e di non aver colpito le truppe di Erdogan.

A parte il fatto che non è vero che la Russia non stia facendo nulla, visto che sta continuando a supportare attivamente l'esercito del presidente Assad, che sta lottando con estremo eroismo per contenere l'invasione.





Quanto ai suddetti deliri: in pratica i sinistrati petalosi, pacifisti a giorni alterni, stanno chiedendo a Mosca di attaccare, al di fuori del suo territorio nazionale, la Turchia. Un paese Nato, con vincoli di mutuo soccorso con paesi che fanno parte della medesima alleanza imperialista (Italia compresa). Le stanno chiedendo di passare dalla parte del torto e di scatenare così una Terza Guerra Mondiale, combattuta con armi termonucleari. Follia allo stato puro!

E per che cosa la Russia dovrebbe dichiarare guerra alla Turchia ed alla Nato? Per salvare il culo alle YPG, i più grandi voltagabbana e banderuole di questa guerra in Siria, meretrici politiche che si sono alleate e poi hanno combattuto contro tutte le forze in campo! YPG che, ricordiamolo, sono state, in passato, in perfetta sintonia anche con le FSA terroriste, che ora sostengono l'invasione di Erdogan.

Ma il crimine più grave che non potrà mai essere perdonato alle milizie curde, è quello di aver accettato di diventare truppe cammellate dello Zio Sam, di aver permesso agli Usa di penetrare illegalmente il territorio sovrano della Siria. E' grazie alle YPG che gli Stati Uniti hanno realizzato nel Rojava almeno 20 (venti!!!) basi ed installazioni militari. Fa benissimo la Russia a non fidarsi di loro.
La verità è che ciò che sta accadendo nel nord della Siria è proprio colpa dell'opportunismo e del dilettantismo della dirigenza curda, che pensava di poter giocare (con niente in mano) su diversi tavoli e di trovare supporto per la sua causa "confederalista" da parte dei governanti Usa, israeliani e sauditi a cui stringeva le mani insanguinate. Dove sono ora Trump, i petrodollari e i sionisti amici del "Kurdistan"? Cosa dicono dell'aggressione di Erdogan? Nulla. Tacciono ed acconsentono.

Le YPG sono state utilizzate e poi abbandonate al loro destino. Ed ora a pagare un prezzo altissimo è la minoranza curda della Siria.

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