Foreign Policy: "Israele ha finanziato e armato 12 gruppi ribelli nel sud della Siria"


Come riportato dalla rivista statunitense 'Foreign Policy', ieri, attraverso la sua reporter, Elizabeth Tsurkov ha intervistato decine di membri dei gruppi "ribelli" operanti in Siria contro il governo di Damasco, che le hanno assicurato che negli ultimi anni hanno ricevuto fondi e armamenti del regime israeliano.

Tuttavia, nell'articolo sottolinea che i destinatari "ribelli" dell'aiuto di cui sopra sarebbero rimasti senza questo per un mese, proprio quando le forze armate siriane riprendevano dai "ribelli" le aree vicine alle linee di demarcazione che delimitano le Alture del Golan occupato.

Dato il successo dell'offensiva siriana in questa regione, i gruppi "ribelli" speravano che Israele intervenisse in loro aiuto per impedire la loro espulsione da questa parte meridionale del paese arabo, hanno riferito alla giornalista diverse fonti "ribelli".

Una speranza caduta nel vuoto, poiché, secondo quanto detto da un "ribelle" a Tsurkov, "questa esperienza ci ha dato una lezione che non dimenticheremo su Israele. Non gli importa (...) delle persone. Non gli importa dell'umanità. Tutto ciò che gli interessa sono i suoi interessi ."

Il trasferimento di armi, secondo l'articolo, includeva fucili d'assalto, mitragliatrici, lanciatori di mortai e veicoli da trasporto, tutti consegnati attraverso tre valichi di frontiera che collegavano le alture del Golan occupate.

Il regime di Tel Aviv ha pagato ad ogni "ribelle" circa 75 dollari al mese, con trasferimenti di denaro aggiuntivi per i gruppi per comprare armi sul mercato nero della Siria, secondo Tsurkov.

Questo articolo giornalistico si unisce a molti altri che dimostrano che gli obiettivi di questo sostegno israeliano ai gruppi armati era di mantenere ad ogni costo l'Iran e il Movimento di resistenza islamica del Libano (Hezbollah) - alleati del governo siriano distanti dalle Alture del Golan Heights al fine di prolungare la guerra nel paese arabo e quindi indebolire il governo di Damasco, come pubblicato a febbraio dal quotidiano israeliano Haaretz. Tra l'altro proprio ieri, è stata denunciata la censura dell'esercito israeliano al quotidiano 'The Jerusalem Post', per aver svelato come Tel Aviv avesse aiutato i "ribelli con armi, denari e altro supporto logistico.

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