Gli USA non daranno "un dollaro" per la ricostruzione della Siria fino a quando le forze iraniane non saranno fuori


Intervenendo ad un convegno promosso da un Istituto pro israeliano, il Segretario di Stato USA, Mike Pompeo ha dichiarato che Damasco dovrebbe cacciare via gli iraniani, che tra l'altro hanno aiutato i siriani a recuperare territorio contro ISIS e altri gruppi terroristici appoggiati anche da Washington, se vuole ricevere assistenza per la ricostruzione in futuro.

"Se la Siria non garantisce il ritiro totale delle truppe sostenute dall'Iran, non riceverà un dollaro dagli Stati Uniti per la ricostruzione".
Pompeo ha osservato che Washington ritiene Damasco responsabile della partenza delle forze iraniane, affermando che "l'onere di espullere dell'Iran dal paese ricade sul governo siriano".

Mentre gli Stati Uniti chiedono da tempo che le forze iraniane, che sono in Siria su invito di Damasco, lascino le loro posizioni, per la prima volta Washington ha collegato l'assistenza umanitaria al completo ritiro dell'Iran.
Solo lo scorso agosto, l'Iran e la Siria hanno firmato un accordo di difesa che mirava a ricostruire le forze armate gravemente impoverite della Siria e la sua industria militare.

Il ritiro delle truppe iraniane dalla Siria è stata una delle richieste chiave incluse in un piano in 12 punti che Pompeo ha fatto per Teheran lo scorso maggio, minacciando di colpire la Repubblica Islamica con le "sanzioni più forti della storia" se non avesse rispettato le richieste.
Allo stesso tempo, gli stessi Stati Uniti non hanno fretta di ridurre il loro coinvolgimento militare in Siria.

Il nuovo impegno a tempo indeterminato per il ritiro delle truppe USA è un'inversione a U rispetto all'approccio precedente indicato da Trump. A marzo, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che le forze americane avrebbero lasciato il campo di battaglia siriano "molto presto".

Tuttavia, mentre le truppe siriane sostenute dalla Russia e e i gruppi filo-iraniani hanno riguadagnato la maggior parte del territorio dai terroristi, Washington ha cambiato la sua retorica.

Il rappresentante speciale degli Stati Uniti per la Siria, James Jeffrey, ha affermato a settembre che Washington sarebbe rimasta fino alla "duratura sconfitta" dell'ISIS, chiarendo che gli Stati Uniti "non avevano fretta di ritirarsi".

John Bolton, il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente americano Donald Trump, ha apparentemente messo le cose in chiaro in proposito quando ha dichiarato alla fine di settembre che le forze americane non "se ne andranno fintanto che le truppe iraniane si troveranno al di fuori dei confini iraniani, inclusi i consiglieri e le milizie iraniane “.

Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa