Si candida alle Presidenziali e cambia idea. Per Tulsi Gabbard ora Assad è un 'dittatore brutale' e ha "usato armi chimiche"


Neanche sono entrate nel vivo le primarie dei democratici negli Stati Uniti, con molteplici candidati e candidate, che alcune di loro, come Tulsi Gabbard, adoperare una acrobazia dialettica della migliore tradizioni 'democristiana' per non scontentare opinione pubblica e i media.

Gabbard, che è stata in Siria ed ha incontrato il Presidente Assad, ha sempre contestato le bufale sulle armi chimiche usate dall'esercito siriano. Ieri, durante un'intervista alla trasmissione 'The View', trasmessa dalla ABC, è stata messa sotto torchio dalla conduttrice Meghan McCain. la quale prima l'ha ringraziata per il suo servizio militare reso al paese, e poi ha fatto partire il suo attacco: "Hai detto che il presidente siriano, Assad, non è il nemico degli Stati Uniti", riferendosi ai precedenti commenti di Gabbard su MSNBC, "ma ha usato armi chimiche contro la sua stessa popolazione 300 volte".



La notizia delle armi chimiche di McCain si riferiva a un recente articolo del Global Public Olicy Institute, secondo il quale il governo siriano ha utilizzato queste armi vietate a livello internazionale più di 300 volte dal 2013.

Gabbard ha risposto ai commenti di McCain accusandola di "metterle parole in bocca".

Quando le è stato chiesto di chiarire la sua posizione, Gabbard non si è scomposta e ha ripetuto che Assad non è nemico degli USA, ribadendo che "un nemico degli Stati Uniti è qualcuno che minaccia la nostra sicurezza."

Gabbard, in un doppio carpiato dialettico, ha poi precisato: "Non si può contestare il fatto che Bashar al-Assad e la Siria siano una dittature brutale". E non si è fermata qui, visto che c'èra ha affermato che "non c'è dubbio che abbia usato armi chimiche e altre armi contro il suo popolo. Ci sono altri gruppi terroristici in Siria che hanno usato armi chimiche simili e altre armi di terrore contro il popolo siriano".

La rappresentante dei democratici ha ribadito la retorica del dittatore cattivo Assad, ma allo stesso tempo si è voluta smarcare dalla retorica più aggressiva e bellicista dei Repubblicani. In questo modo si vuole offrire ai cittadini statunitensi l'impressione che in qualche modo ci sia una differenza tra Democratici e Repubblicani.

Citando a memoria il Presidente siriano Assad, è proprio vero quando disse che i Presidenti degli USA non agiscono in autonomia ma sono delle marionette nelle mani degli interessi delle multinazionali, quindi quello che promettono in campagna elettorale è sempre diverso da quello che attuano.
Tulsi Gabbard è rimasta coerente fino ad un certo punto, l'abbiamo apprezzata per il suo coraggio quando Trump o Obama erano intenti ad attaccare la Siria sulle menzogne dell'uso di armi chimiche, però forse per lei è arrivato il momento della trasformazione, forse pressioni ricevute che saranno state forti, ma è pur sempre una candidata alle primarie per scegliere il candidato dei democratici alle prossime presidenziali, immaginiamo quale altra acrobazia dialettica potrebbe adottare, non diciamo se venisse eletta Presidente degli USA, ma se arrivasse a battersi con l'attuale inquilino della Casa bianca, Donald Trump.

La Redazione

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