Gli F-35 destinati alla Marina assegnati all'Aeronautica. Lite nelle forze armate italiane

Per qualcuno rappresentano una specie di truffa. Secondo il giornalista investigativo David Lindorff non sarebbero pronti per volare. Stiamo parlando dei caccia F-35 per accaparrarsi i quali sarebbe in corso un braccio di ferro interno alle forze armate italiane.

Secondo quanto riporta l’agenzia Adnkronos, Aeronautica e Marina sono entrambe interessate all’assegnazione dei caccia di nuova generazione a decollo verticale. Con l’Aeronautica che sarebbe riuscita a spuntarla grazie al capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, proveniente proprio dalle fila dell’Aeronautica.

I caccia prodotti dalla statunitense Lockheed Martin in un primo momento avrebbero dovuto essere assegnati alla Marina, ma l’intervento di Vecciarelli - secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa - avrebbe provocato questo cambio di destinazione con conseguente arrabbiatura del capo di Stato maggiore della Marina Militare, Valter Giardelli.

L’Adnkronos riferisce come nella vicenda sia entrata anche la ministra della Difesa Elisabetta Trenta: «Nei corridoi si racconta di liti senza precedenti e telefonate roventi. C'è chi addirittura sostiene che nella disputa sia entrata la ministra Elisabetta Trenta, protagonista di una scenata a Vecciarelli che avrebbe lasciato il segno. Ma dal ministero frenano, assicurano che Trenta è intervenuta sì, ma solo per mediare. Con una lettera, dai toni cordiali, in cui invita il capo di Stato maggiore della Difesa ad attenersi alle linee programmatiche definite dal ministero. Nella commessa di F35 -ad opera del precedente governo e che tanto ha fatto discutere in passato- ci sarebbero infatti aerei tradizionali ed altri, appunto, a decollo verticale. Questi ultimi, proprio per la loro particolare caratteristica, si prestano a spiccare il volo e ad atterrare anche in spazi limitati, come i ponti delle portaerei: per questo, la Marina militare era stata scelta per le prime consegne di F35 a decollo verticale. Prima che Vecciarelli decidesse diversamente».

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