Trump ha rovinato il nostro golpe in Venezuela. Lo afferma il senatore "democratico" Chris Murphy


Se non fosse stato per gli errori di Trump il colpo di stato in Venezuela avrebbe avuto successo.

Dopo che il multimiliardario proprietario di Tesla Elon Musk ha rivendicato il golpe per il litio in Bolivia - paese oggi occupato da una giunta militare vassalla degli Stati Uniti che rimanda elezioni che non pul vincere contro il partito socialista MAS del presidente deposto Evo Morales - il senatore del Connecticut, un “democratico”, Chris Murphy ha esplicitamente dichiarato che senza i modi guasconi dell’attuale presidente il loro bamboccio Guaidò siederebbe a Miraflores a trionfo di un colpo di stato iniziato con la rocambolesca auto-proclamazione in una piazza del gennaio 2019.



Durante un’audizione del Comitato per le relazioni estere del Senato nella giornata di martedì, Murphy ha presentato il suo elenco di critiche a Trump, l’uomo che ha reso impossibile realizzare il golpe in Venezuela fino in fondo. In primo luogo, ha sostenuto il senatore “democratico”, il presidente Usa non è riuscito a convincere Russia, Cuba e Cina ad abbandonare Maduro. Per quanto riguarda la Russia, Murphy ha affermato che il presidente è stato "avvolto" dal dito di Vladimir Putin e, in Cina, Murphy ha rimproverato Trump ad aver dato la priorità ai problemi commerciali statunitensi e non alle avventure interventiste all'estero.

E poi per Murphy è andata in scena una “commedia degli errori”, dall'agitazione per una rivolta fallita lo scorso aprile senza garantire il supporto militare a Guaido, alla nomina dell'entusiasta del cambio di regime aperto Elliott Abrams come inviato in Venezuela, fino all'ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton che ha emesso solo vaghe minacce di guerra nel paese latinoamericano. Murphy voleva l’invasione insomma, che tra l’altro sarebbe stata l’ennesima sconfitta militare per gli Stati Uniti con quei milioni tra morti e profughi che ai "democratici" interessano solo post.

E la reazione della stampa a questo senatore “democratico” che rimprovera Trump di non aver avuto successo in un colpo di stato? Stendiamo il solito velo pietoso sull’Italia. Mentre all’estero le solite ben note eccezioni che confermano le regole della censura mainstream.


“Murphy era "furioso" che l'America sotto Trump ha perso il suo "diritto naturale" di controllare chi governa il Venezuela” ha osservato il giornalista Glenn Greenwald.


Tom Wojcik ha poi ironizzato sul fatto che i democratici sotto Biden “daranno priorità in modo aggressivo e monteranno in modo più competente un altro colpo di stato in Venezuela”, tutto in nome della riscrittura dell'eredità di Trump.


Ben Norton, giornalista di The Gray Zone, ha invece sottolineato un altro aspetto, il più significativo dal nostro punto di vita: il tentativo di colpo di stato in Venezuela è stato "bipartisan". Almeno "questo democratico imperialista" progressista "è onesto".

Per Micheal Tracey, infine, è il solito "interventismo umanitario liberale".



Il colpo di stato contro il Venezuela è bipartisan dal 2002 con il primo golpe contro Chavez (presidenza Bush), proseguito con le Guarimbas e le criminali sanzioni che avevano come obiettivo rovesciare con la violenza il legittimo presidente Maduro (presidenza Obama), per concludere con lo scherzo della storia Guaidò (presidenza Trump). Nel frattempo, il popolo venezuelano e il suo governo continuano a resistere alla più grande mobilitazione di embargo contro un paese e una popolazione da parte degli Stati Uniti (crimine bipartisan come sempre ovviamente) e ci fosse un solo giornale mainstream italiano che si domandi il perché.


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