MES: i deputati del Movimento 5 Stelle che si oppongono (aggiornamento)

di Agata Iacono

Come annunciato nel precedente articolo avremmo monitorato i firmatari dell'appello di deputati e senatori del movimento 5 stelle contro la delega a Conte sulla riforma del Mes.

Li avremmo monitorati per dare loro sostegno e coraggio nella scelta coerente di votare contro i diktat del capo politico e dei capigruppo, contro i ricatti sulla caduta del governo e le imposizioni del PD.

Con le modifiche apportate ai rispettivi statuti del Senato prima e della Camera recentemente, infatti, i cosiddetti "dissidenti" del movimento 5 stelle (quelli che cioè votano secondo coscienza come detta la Costituzione italiana), possono essere espulsi dal gruppo parlamentare direttamente dal capogruppo, senza dover passare attraverso le votazioni degli iscritti (ormai vecchio retaggio non più in uso dai tempi di Orellana) né dalle indagini disciplinari dei probiviri.

Una minaccia costante di espulsione praticamente automatica.

Lo smantellamento del Mes è esplicitamente nel programma 2018 del M5S.

Un punto fermo, più sentito dalla base degli attivisti e degli elettori di quanto non lo fosse la TAV o altri paradigmi programmatici più settoriali o territoriali.
"Domani" sarà il momento dell'analisi, si dice deontologicamente quando muore un protagonista storico o c'è una tragedia che miete vittime.

Adesso è il tempo solo del cordoglio, vuole la prassi.

Ed è il momento in cui si rende merito agli "eroi", poiché tali appaiono agli occhi sbigottiti degli attivisti 5 stelle.

Eccoli (tenete presente l'elenco pubblicato dei 41 deputati e 16 senatori).

Camera:

Pino Cabras, Fabio Berardini, Francesco Forciniti, Andrea Colletti, Alvise Maniero, Maria Lapia, Emanuela Corda, Jessica Costanzo, Carlo Ugo De Girolamo, Giulio Dori, Francesco Sapia, Arianna Spessotto e Andrea Vallascas.

Senato:

Mattia Crucioli, Bianca Laura Granato.

I senatori Abate, Angrisani, Margherita Corrado, Nicola Morra e Fabrizio Trentacoste si sono astenuti.

Intanto Fabio Berardini, Carlo Ugo de Girolamo, Antonio Lombardo e Mara Lapia hanno lasciato il Movimento 5 Stelle "perché ha tradito i valori fondamentali".

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