Chi è Mamady Doumbouya, leader golpista in Guinea, paese chiave nella produzione di alluminio?

08 Settembre 2021 16:36 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Il 5 settembre, le forze speciali della Guinea hanno annunciato in un messaggio alla nazione lo scioglimento del governo, la sospensione della Costituzione e la chiusura delle frontiere terrestri e aeree dopo aver rovesciato il presidente del Paese, Alpha Condé.

Una volta deposto il capo di Stato, i prezzi dell'alluminio hanno toccato i massimi degli ultimi 10 anni, visto che la nazione africana rappresenta un quarto dell'offerta mondiale di bauxite.

Così il tenente colonnello Mamady Doumbouya, capo di un'unità d'élite dell'esercito della Guinea, è apparso davanti alle telecamere per annunciare i prossimi passi dell'esercito.

"Si terrà una consultazione per definire il quadro principale per la transizione, quindi verrà istituito un governo di unità nazionale per guidare la transizione. Al termine di questa fase di transizione, daremo il tono a una nuova era per la governance e lo sviluppo economico", ha dichiato il militare.

Esperienza militare all'estero

Il tenente colonnello Mamady Doumbouya è nato il 4 marzo 1980 in una comunità della provincia di Kankan (Guinea). È sposato con una donna di origine europea e ha tre figli.

Quando raggiunse la maggiore età, si trasferì in Francia per studiare. Si è diplomato alla scuola militare École de guerre (Parigi, Francia). Oltre a ciò, ha completato la sua formazione come esperto di protezione operativa presso l'Accademia per la sicurezza internazionale in Israele, oltre ad avere diplomi delle scuole militari senegalesi e del Gabon. È un esperto in gestione, comando e strategia della difesa.

Doumbouya ha prestato servizio nella Legione straniera francese. La sua carriera militare in 15 anni ha incluso, tra le altre, missioni in Afghanistan, Cipro, Regno Unito, Costa d'Avorio, Gibuti e Repubblica Centrafricana.

Al termine del servizio nell'esercito francese, il militare ha accettato l' invito dello stesso presidente Alpha Condé a guidare il Gruppo delle forze speciali (GFS,), istituito nel 2018.

Ritorno in Guinea

Mamadou Aliou Barry, esperto di geopolitica presso il Centro di analisi e studi strategici in Guinea, ha ricordato che durante il governo Condé erano state utilizzate forze d'élite per reprimere manifestazioni pubbliche. Soprattutto le massicce proteste dopo il controverso referendum del marzo 2020, che ha permesso al presidente di postulare la sua candidatura alle elezioni per la terza volta consecutiva e i cui risultati sono stati messi in discussione dall'opposizione.

Di conseguenza, Doumbouya è passato al vaglio delle autorità dell'UE, che hanno minacciato di punirlo, insieme ad altri 25 funzionari, per presunte violazioni dei diritti umani.

Le funzioni e le competenze del Gruppo Forze Speciali sono aumentate negli ultimi anni del mandato di Condé, portando , in particolare, al conflitto tra Doumbouya e il Ministero della Difesa, il supervisore del GFS, secondo i rapporti.

Giorni prima del golpe le autorità guineane avevano drasticamente aumentato le tasse per ricostituire le casse dello Stato e aumentato del 20% il prezzo del carburante, provocando diffusi disordini tra i cittadini.

Di fronte alla prospettiva di nuove manifestazioni a seguito della politica del governo, il capo delle forze speciali ha deciso di agire con decisione e prendere il controllo.

"Penso che [Condé] volesse avere uno strumento di sicurezza a sua disposizione per missioni repressive, […] purtroppo per lui, quando voleva averlo tra le mani, il comando delle forze speciali gli si è rivoltato contro" ha spiegato Barry.

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