Antonio Mazzeo a l'AD: "Il conflitto ucraino è già costato 4 miliardi ai contribuenti italiani"

13 Marzo 2024 10:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico


Antonio Mazzeo è un insegnante e giornalista impegnato da anni nei temi della pace e del disarmo, dell’ambiente e della lotta alle criminalità mafiose. Ha ricevuto il “Premio G. Bassani – Italia Nostra 2010″ per il giornalismo e nel 2020 la “Colomba d’oro per la Pace”(Archivio Disarmo) quale riconoscimento “per aver interpretato per anni la scrittura come una missione di difesa dei diritti umani e di denuncia delle ingiustizie”. Ha pubblicato numerosi saggi sui conflitti nell’area mediterranea e sulla presenza delle basi USA e NATO in Italia. E’ tra i promotori dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole.

Lo abbiamo intervistato per l'AntiDiplomatico sull'attuale conflitto in corso in Ucraina, che rischia di divampare in tutta Europa. L'Intervista completa è disponibile qui per i nostri abbonati Youtube (in calce vi presentiamo una parte).

Sul conflitto in corso la posizione di Mazzeo è chiara: "Posso tranquillamente dichiarare che l'Italia è già in guerra contro la Russia". L'accordo di cooperazione - "la ciliegina sulla torta" - sottoscritto dalla Meloni con il regime di Kiev, prosegue Mazzeo, rappresenta nei fatti una dichiarazione di guerra alla Russia, con l'impegno italiano di sostenere con ulteriori armi, intelligence, addestramento diretto delle forze armate ucraine fino alla fine della guerra. E non solo. "L'Italia ha assunto un ruolo di belligerante. Con un salto di qualità ulteriore: tecnici

Molto interessanti i dati forniti da Mazzeo per quel che riguarda il costo per i contribuenti italiani. "Dall'accordo firmato dalla Meloni abbiamo saputo che gli aiuti finanziari civili sono già di un valore superiore ai 2 miliardi di euro, ai quali si aggiungono gli 8 pacchetti di aiuti militari che possiamo stimare in altri 2 miliardi. Questo conflitto, quindi, è già costato ai contribuenti italiani 4 miliardi". E a questo dobbiamo poi aggiungere il fatto che abbiamo spostato 1600 militari italiani d'elites al confine con Russia e Bielorussia, prosegue Mazzeo. "C'è una spinta enorme all'escalation. E' una guerra che sta spostando l'umanità verso il baratro di un conflitto totale con l'impiego di testate nucleari".



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