La presa di Krasnoarmeisk, nella Repubblica Popolare di Donetsk, rappresenta "una tappa cruciale nella liberazione dell'intero Donbass". Lo ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore russo, Valeri Gerasimov, nel corso di un'ispezione alle unità del gruppo di forze "Centro", operativo in direzione Dnepropetrovsk. Secondo quanto riferito, durante le operazioni per la città le unità dell'Esercito russo hanno agito con "iniziativa e competenza", adottando metodi di azione "sconosciuti e inaspettati per il nemico", dimostrando "coraggio e audacia".
Nell'ambito della stessa azione, le forze russe hanno liberato anche le località adiacenti di Rovnoye, Rog e Gnatovka, a est di Krasnoarmeisk. Nella città strategica appena conquistata, le truppe sono ora impegnate nell'ispezione dei quartieri residenziali e nel fornire assistenza alla popolazione civile, con oltre duecento persone già evacuate verso zone sicure.
L'obiettivo principale del gruppo "Centro", dopo il successo di Krasnoarmeisk, è ora l'eliminazione delle unità ucraine accerchiate nella zona di Dimítrov. A tal proposito, Gerasimov ha reso noto che la 5ª Brigata Separata Fucilieri Motorizzati del 51º Esercito sta conducendo operazioni di bonifica nella città, avendo già preso il controllo della parte meridionale, pari a oltre il 30% del totale degli edifici.
L'annuncio giunge nel quadro di un'offensiva generale descritta come in avanzamento "su quasi tutte le direzioni" del teatro operativo. Il Ministero della Difesa russo ha infatti fornito un bilancio dettagliato delle ultime 24 ore, affermando che le forze ucraine hanno subito pesanti perdite lungo l'intera linea del fronte, con circa 1.285 militari nemici eliminati. Le operazioni hanno portato anche alla liberazione della località di Ostapovskoye, nella regione di Dnepropetrovsk.
Secondo il bollettino, i gruppi di forze russi hanno colpito con successo obiettivi in 157 aree, inclusa un'impresa della industria militare ucraina e siti di stoccaggio di droni a lungo raggio. I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto un caccia Su-27 ucraino, intercettando inoltre 280 droni e 13 razzi del sistema HIMARS.
Le dichiarazioni di Gerasimov e il bilancio del Ministero della Difesa delineano un quadro di persistente pressione militare russa, con l'obiettivo strategico dichiarato di procedere nella liberazione del Donbass, confermando le precedenti affermazioni del Presidente Vladimir Putin sull'inevitabilità di questo esito.
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