Grande manifestazione a Piombino. Manifestazione travisata dai pochi media che l’hanno considerata degna di interesse e che si sono guardati bene dal segnalare l’onnipresente slogan “Basta guerra e sanzioni alla Russia”: unica concreta soluzione per evitare lo stabile insediamento nel porto di Piombino della nave Golar Tundra: un rigassificatore galleggiante (FSRU) non solo dannoso per l’ecosistema (considerando le sostanze che rilascerà in mare) ma pericoloso considerati i gravi incidenti (l’ultimo qualche settimana fa) che hanno provocato le navi gassiere e gli impianti di rigassificazione e che considerando l’affollamento dell’area e della costa di Piombino potrebbero determinare una catastrofe.
Ma al di là dei rischi dell’impianto, la fornitura di gas Usa (ed eventualmente del Kuwait) tramite navi gasiere ci permetterebbe di sopportare la, verosimilmente imminente, sospensione delle forniture di gas russo tramite gasdotto? Assolutamente no: lo attesta, addirittura, l’ISPI. Anche per l’impossibilità di poter sostituire, in non meno di dieci anni, con navi gasiere il gas russo proveniente dai gasdotti.
E allora? Perché in Italia si stanno sprecando tanti soldi (330 milioni di euro per l’impianto di Piombino, tutti a beneficio del gruppo finanziario Blackrock, principale azionista nel settore impianti di rigassificazione) per impianti sostanzialmente inutili e pericolosi come quello di Piombino e gli altri in cantiere?
Per far vedere che si sta “facendo qualcosa”, in attesa del caffè fatto con il Nescafè e l’acqua (fredda) del rubinetto.
Intanto, avanti con la fornitura di armi all’Ucraina e con le sanzioni alla Russia.
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