Caso Scurati. Censura, antifascismo e gli "indignati in poltrona"

21 Aprile 2024 09:00 Paolo Desogus


di Paolo Desogus*

Sappiamo già che nei banchi del governo siedono gli eredi del vecchio fascismo. E stiamo facendo esperienza di come quella tradizione sia del tutto compatibile con la ragione neoliberale, oggi egemone, e con il paradigma euroatlantico.

Arrivare alla vigilia del 25 aprile e scoprire che questi signori applicano il principio della censura all’antifascismo è dunque un tantino ingenuo. Può andare per i lettori di Repubblica, cioè agli indignati in poltrona.

Quello su cui mi concentrerei riguarda piuttosto le condizioni di possibilità che consentono al governo di intervenire, senza una reazione generale, agli atti di censura.

Io credo che il governo si possa permettere tutto questo perché il 25 aprile non è più rappresentativo del paese. E non lo è perché i valori dell’antifascismo sono stati svuotati del loro senso politico da parte dei partiti che si sono impossessati della sua bandiera, in particolare Pd e affini.

L’Italia del 25 aprile si proponeva di trasformare il paese, di renderlo migliore, più giusto, vicino alle istanze del lavoro, ostile alla guerra e soprattutto democratico, non solo in senso formale, ma sostanziale attraverso il coinvolgimento diretto delle classi popolari nella vita politica nazionale.

Oggi la democrazia è regredita, non è il luogo di mediazione delle istanze sociali. Non è una democrazia partecipata. Sui temi come la guerra e l’economia il distacco tra gruppi dirigenti della “sinistra” e i suoi referenti sociali è abissale: il Pd riesce ad essere uno strenuo difensore dell’economia di mercato e a stare dalla parte delle guerre americane esattamente come accade ai partiti post fascisti di Meloni e Salvini.

Perché allora battersi per il 25 aprile se questa data è oggi la bandiera di questa pseudo sinistra staccata del popolo? Certo mi indigna che Scurati sia stato censurato. Ma senza contenuti politici la mia come l’indignazione di altri che la pensano come me non vale nulla, non fa politica, non crea opposizione reale perché non si salda a una visione complessiva della società e dunque alle determinazioni culturali e materiali del paese.

Il caso Scurati rischia di essere l’ennesimo significante vuoto di un’opposizione inutile se non si ritrovano nell’antifascismo le risorse intellettuali e culturali per immaginare una società diversa da quella espressa dai partiti attuali, inclusa quella dei presunti antifascisti.


*Post Facebook del 19 aprile 2024

Le più recenti da Mondo grande e terribile

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa