Chi ha fatto trapelare l'audio di Berlusconi?

20 Ottobre 2022 14:00 Paolo Desogus

Ho molti dubbi che l'audio di Berlusconi sulla guerra in Ucraina sia stato fatto trapelare per un tradimento da parte di uno dei fedelissimi. La fantasiosa ricostruzione dei fatti che hanno portato alla guerra mi pare fatta apposta per intercettare quella parte di paese che vede con crescente spavento gli sviluppi del conflitto. In parte Berlusconi riprende e riporta a suo modo narrazioni che circolano in rete e che fanno capolino nei discorsi di quella gente comune che necessita di una contronarrazione rispetto alla ricostruzione ufficiale del governo e dei media nazionali.

La guerra in Ucraina spaventa per tante ragioni, alcune anche forse poco "nobili", ovvero ragioni legate ai costi economici che il conflitto sta provocando.

Tutto questo può scandalizzare. Occorre però fare uno sforzo di immedesimazione e mettersi nei panni di quella parte del paese che con l'aumento delle bollette e dell'inflazione sente venir meno il proprio poco benessere o vede addirittura arretrare il proprio status sociale entro l'area della povertà.
Berlusconi ha tutto l'interesse di fomentare gli animi contro la guerra.

Ma i pacifisti non si illudano. Berlusconi necessita di far crescere il consenso in suo favore per portare avanti la sua trattativa con Giorgia Meloni, ma soprattutto deve difendere le proprie aziende. La crisi economica rischia infatti di ripercuotersi sul Gruppo Mediaset, le cui televisioni vivono della raccolta pubblicitaria su prodotti di largo e larghissimo consumo. La fine del conflitto e la ripresa economica sono vitali per mantenere alti i profitti. Da parte di Berlusconi non c'è dunque nulla di nobile in senso pacifista o in qualsiasi altro senso.

Quest'uomo fa oggi quello che ha fatto tutta la vita: cura i propri interessi personali e basta. La storia della sua amicizia con Putin è una buffonata.

Il governo Meloni non potrà certo cavarsela con un acritico atlantismo. Gli italiani spaventati dalla guerra chiedono risposte concrete, anche in sede diplomatica. Permettetemi però di dubitare che Giorgia Meloni sia in grado di darne.

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