Claudio Gallo - La nuova maschera del colonialismo

di Claudio Gallo*

Lo slogan The Vengeance Parte II del presidente Trump rimane «Rendi di nuovo grande l'America», che significa «Rendere il resto del mondo miserabile per mantenere il nostro stile di vita insostenibile». È solo la nuova versione del colonialismo, adattata alla condizione del mondo digitale globale. Ma risparmiateci un'altra invettiva anti Trump: non è un uomo, per quanto determinato e idiosincratico possa essere, a cambiare la logica dell'establishment americano.

Tutti possono vedere la fondamentale continuità della politica estera americana attraverso molti decenni. Se il significato fondamentale del colonialismo è una "politica di sfruttamento dei popoli arretrati o deboli da parte di una grande potenza", questo è ciò che possiamo aspettarci di vedere salire alle stelle l'anno successivo con la nuova presidenza americana. L'imperialismo, come diceva l'ormai disonorato Lenin, è la naturale espansione del capitalismo nel mondo. Ancora una volta, non perché il signor Trump sia particolarmente cattivo ma perché interpreta in modo particolarmente rude il vero spirito del capitalismo.

Infine, la sua principale differenza con Biden è il prevedibile declino delle pubbliche relazioni internazionali americane; probabilmente sta arrivando una valutazione più brutale del potere. Ma alla fine, la logica rimane la stessa. Biden ha dato qualsiasi arma e qualsiasi via libera a Israele, fingendo di condannarne la «minore malefatta».

Trump farà lo stesso senza alcuna apparente condanna. Ma in un mondo completamente interconnesso, con alcuni valori globalmente consolidati (anche se con una funzione puramente cosmetica), diventa più difficile per i «indietro o deboli» accettare di essere viziati in nome della legge del più forte. Ovviamente la storia dei BRICS è radicata in questo tipo di reazione legittima. Siamo a un punto in cui il mondo deve scegliere tra un nuovo ordine multipolare o rischiare tempi bui di caos e guerra.

Paradossalmente, il cambiamento può arrivare solo dall'interno dei Paesi occidentali, soprattutto dall'Europa, che, in questo preciso momento, è in una via apparentemente inarrestabile di declino. Ma come può il Vecchio Continente liberarsi dal nichilismo che lo sta distruggendo? L'unica soluzione è tornare alla comunità, allo spirito del primo dopoguerra in cui la democrazia era un obiettivo e non un'ideologia.

*Post Facebook del 29 novembre 2024

Le più recenti da OP-ED

On Fire

"Se l'Italia entra in guerra".... un sondaggio shock del Garante agli adolescenti italiani

di Agata Iacono per l'AntiDiplomatico "Come ti informi sulla guerra? Quali emozioni provi davanti alle immagini dei conflitti? Cosa pensi del ruolo della tua generazione nella costruzione...

L'Ambasciata russa pubblica le "risposte di Lavrov che il Corriere della sera si è rifiutato di pubblicare"

Nei suoi profili social l'Ambasciata della Federazione russa in Italia ha accusato il Corriere della Sera di aver tagliato in modo pretestuoso l'intervista che il ministro degli esteri russo Lavrov gli...

"Attacchi preventivi" della Nato? Il Generale Andrei Gurulëv sintetizza la pianificazione strategica russa

  di Fabrizio Poggi per l'AntiDiplomatico La Russia non aspetterà che un eventuale conflitto passi a quella che l'Occidente definisce una fase "convenzionale". In caso di una guerra di vasta...

Crosetto e il Totalitarismo di Guerra: chi non pensa come la NATO è un nemico della Nazione

di Clara Statello per l'AntiDiplomatico   Il nuovo millennio iniziava con una grande promessa per noi della generazione Erasmus: Internet. La connessione ci avrebbe garantito libertà e democrazia,...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa