Una delegazione statunitense è in Arabia Saudita per incontri con rappresentanti russi, con l'obiettivo di fare progressi significativi nelle trattative relative al conflitto in Ucraina. Lo ha annunciato Steve Witkoff, inviato speciale di Donald Trump per il Medio Oriente, in un'intervista a Fox News. Witkoff ha sottolineato che, nonostante l'assenza di rappresentanti ucraini ai colloqui, gli Stati Uniti non condividono le preoccupazioni di alcuni alleati riguardo all'esclusione del regime di Kiev dalle discussioni.
L'inviato speciale ha inoltre precisato che, al momento, la priorità non è discutere di eventuali concessioni territoriali da parte dell'Ucraina, ma piuttosto costruire un rapporto di fiducia con Mosca. "Si tratta di far capire a tutti che questa guerra non deve continuare, deve finire", ha aggiunto.
Secondo fonti citate da Bloomberg, l'amministrazione Trump starebbe cercando di raggiungere un cessate il fuoco in Ucraina entro il 20 aprile, data in cui quest'anno cade la Pasqua cattolica. L'obiettivo sarebbe quello di concludere un accordo con la Russia in tempi brevi, anche se i dettagli rimangono ancora da definire.
Il ruolo USA e le posizioni russe
Il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, in una conferenza stampa, ha evidenziato il ruolo centrale degli Stati Uniti nel conflitto ucraino fin dall'inizio, definendo l'impegno di Washington come un'opportunità potenziale per una risoluzione. Lavrov ha però criticato aspramente i paesi occidentali, accusandoli di voler utilizzare un eventuale cessate il fuoco per riarmare l'Ucraina, rendendo così inutile la loro partecipazione ai negoziati.
"L'Occidente non può nascondersi sotto l'ombrello nucleare e deve rispondere delle sue azioni illegali e del sostegno al regime nazista in Ucraina", ha dichiarato Lavrov, citando anche la Bibbia per sottolineare la necessità di assumersi le proprie responsabilità. Il ministro russo ha inoltre condannato le atrocità commesse dall'esercito ucraino, paragonandole a quelle dei criminali nazisti.
Sul tema delle concessioni territoriali, Lavrov ha affermato che negli Stati Uniti si è iniziato a discutere di compromessi, ma ha ironizzato sulla complessità di tali proposte. "Si parla di cedere territori, ma come? Con o senza la popolazione russa? Solo con i metalli rari?", ha chiesto sarcasticamente. Lavrov ha anche espresso preoccupazione che Kiev possa utilizzare eventuali concessioni territoriali per compiere massacri.
I colloqui a Riad
I colloqui tra Russia e Stati Uniti, che si terranno a Riad il 18 febbraio, saranno guidati da Lavrov e dall'assistente presidenziale russo Yury Ushakov. La delegazione statunitense sarà rappresentata dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz, dal Segretario di Stato Marco Rubio e dall'inviato speciale Steve Witkoff. Secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, l'obiettivo principale dei colloqui sarà ripristinare le relazioni bilaterali tra Russia e Stati Uniti e preparare il terreno per possibili negoziati sulla risoluzione del conflitto ucraino, nonché per un eventuale incontro tra i leader dei due paesi.
I colloqui in Arabia Saudita rappresentano un'opportunità cruciale per fare progressi verso una risoluzione del conflitto in Ucraina. Tuttavia, le posizioni delle parti rimangono distanti, con la Russia che insiste sulla necessità di costruire fiducia e gli Stati Uniti che cercano un cessate il fuoco rapido. La questione delle concessioni territoriali e il ruolo dell'Occidente nel conflitto continuano a essere punti di frizione, rendendo il percorso verso la pace ancora incerto, mentre i vassalli europei lavorano per far proseguire le ostilità belliche come denunciano alcuni governi come quello ungherese.
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