di Giuseppe Masala
Mentre a fine marzo il ministro dell'economia Gualtieri parlava di una perdita di pochi punti di PIL e il premier Conte insisteva con la "potenza di fuoco" (i famigerati 750 miliardi che non si sono mai visti), oggi la Commissione ci fa sapere che l'Italia sarà il Paese col crollo del PIL più grande di tutti: l'11,2%. Più della Francia. Più della Spagna. Più del Portogallo. Più, addirittura, della Grecia.
BREAKING! European Commission sees Eurozone 2020 #GDP growth of -8.7% down from -7.7% in its May forecast. pic.twitter.com/AMYNYu0JCK
— jeroen blokland (@jsblokland) July 7, 2020
Cari miei, con dati come questi siamo morti. L'economia italiana è morta. Lo dico per chi non ha capito. O ci diamo una svegliata, o sarà un disastro epocale. Abbiamo pochi mesi. Ma pochi pochi per uscire dalla Ue e per firmare il Memorandum con gli Usa. Poi prepariamo il Processo di Capaci (versione italiana del Processo di Norimberga) contro una classe dirigente sciagurata che in 30 anni ci ha rovinato.
Non c'è tempo. E qui qualcuno aspetta il Recovery Fund. Preferisco non commentare.
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