Con la vittoria di Trump, ministro israeliano chiede annessione della Cisgiordania

12 Novembre 2024 09:38 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha comunicato al suo dipartimento di prepararsi all'annessione della Cisgiordania occupata sulla scia della vittoria di Donald Trump alle elezioni statunitensi.

Parlando a una riunione del suo partito di estrema destra Sionismo Religioso, Smotrich ha sostenuto che la vittoria di Trump ha fornito una “importante opportunità” e che “è giunto il momento di applicare la sovranità” sulla Cisgiordania.

Secondo una dichiarazione del suo ufficio, Smotrich ha indicato alle autorità israeliane che supervisionano gli insediamenti in Cisgiordania di “iniziare un lavoro professionale e completo del personale per preparare le infrastrutture necessarie” per estendere la sovranità.

Oltre che ministro delle Finanze, Smotrich ha un ruolo nel ministero della Difesa che supervisiona gli insediamenti illegali in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.

Smotrich e altri politici di estrema destra in Israele hanno salutato il trionfo di Trump alle elezioni presidenziali della scorsa settimana, sperando che dia il via libera a Israele per annettere ufficialmente il territorio palestinese conquistato nel 1967.

Israele ha già annesso Gerusalemme Est e le alture siriane del Golan con mosse unilaterali mai accettate dalla comunità internazionale, ma riconosciute da Washington durante il primo mandato di Trump.

Durante l'incontro di ieri, Smotrich ha dichiarato di voler spingere il governo a far sì che l'amministrazione Trump entrante riconosca l'annessione dell'intera Cisgiordania.

Durante il mandato presidenziale 2017-2021 di Trump, Israele sembrava pronto ad annunciare l'annessione dell'Area C, la parte della Cisgiordania interamente controllata dall'esercito israeliano. Tuttavia, questi piani non si sono mai realizzati dopo le intense pressioni internazionali e la riluttanza di Washington.

Smotrich ha invocato una politica israeliana aggressivamente espansionistica e il mese scorso ha affermato che il Paese dovrebbe espandersi “poco a poco” fino a raggiungere i confini di Damasco.

“È scritto che il futuro di Gerusalemme è di espandersi fino a Damasco”, aveva ribadito in un'intervista per il documentario ”In Israel: Ministers of Chaos”, citando l'ideologia della “Grande Israele”, che prevede l'espansione dello Stato in tutto il Medio Oriente.

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