Da rapito a "residenti". Melania Trump censurata sui bambini ucraini

20 Ottobre 2025 13:00 Marinella Mondaini

di Marinella Mondaini

La guerra del Donbass è cominciata col silenzio. Il silenzio complice dell’Occidente che sapeva, sapeva che bombardavano le città, i villaggi, le case, le scuole, le chiese, i parchi dove passeggiavano le persone. L’Occidente, i capi dei governi europei sapevano perfettamente che morivano civili innocenti, donne, bambini, vecchi. Sapevano che a ucciderli erano le armi di Kiev, non russe, e anche armi e proiettili della Nato, imbracciate dai soldati ucraini, formati e guidati dagli istruttori occidentali della Nato. La “democratica” Ue, sbandierando i suoi “valori e principi”, ha sempre sostenuto questa guerra mentre metteva la museruola ai giornalisti.

E dopo il silenzio, durato 8 anni, con l’entrata della Russia in Ucraina nel 2022 allo scopo di fermare il genocidio, sono arrivate a frotte le menzogne!

Una delle ultime, delle più ciniche e insopportabili, riguarda i “bambini ucraini rapiti dalla Russia”, diffusa dai principali media-megafoni della propaganda di guerra e sentimento anti russo.

Hanno sempre sottolineato che i russi hanno “rapito” i bambini, senza un benché minimo straccio di prova. Persino un ragazzino, usato cinicamente dalla presidente della CE von der Leyen portandolo fino all’aula di Strasburgo per dimostrare che era stato “rapito dai russi”, a queste parole ha sgranato gli occhi girandosi scosso verso la nonna, cercando la sua reazione, ahimè, invano. Perché il gioco delle due donne adulte doveva andare avanti. Ma la verità, se la si vuol cercare, c’è: la nonna quando è andata in Russia a prendere il ragazzo lo ha ottenuto senza alcuna difficoltà, anzi, aveva già accordi con le autorità russe, che sono interessate al ricongiungimento dei bambini coi loro parenti o tutori, nel caso vengano trovati. E vogliono anche essere sicure che questi bambini non vengano presi da fantomatici parenti, cioè organizzazioni criminali per lo sfruttamento dei minori. Lo scopo umanitario principale per i russi è mettere al sicuro questi bambini, che sono stati rinvenuti soli, senza genitori o parenti, oppure negli orfanotrofi, ma per questo dovevano portarli via dalle zone dei combattimenti. Evacuati, non rapiti, in attesa che i loro parenti si facciano vivi. Si occupa di questa importante missione umanitaria, il Difensore civico per i diritti dei bambini, cioè il responsabile della tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei minori. Questa funzione è svolta a livello federale dal Commissario del Presidente della Federazione Russa, Maria Lvova-Belova. Quindi, volendo essere chiari, questa delicata faccenda non avrebbe alcun bisogno dell’intromissione di una signora dalla lontana America e per di più estranea alla complessa problematica ucraino-russa. Ma è la moglie di uno showman, per il quale la politica è prima di tutto immagine e spettacolo, che anela ardentemente al Premio Nobel per la Pace.

Putin si è dimostrato molto empatico e sensibile al tema dei bambini, e ha risposto alla lettera di Melania Trump, accettando la sua volontà di collaborare “sul rimpatrio dei bambini ucraini separati dai loro genitori nel conflitto tra Russia e Ucraina”

Melania Trump, nel suo recente e breve discorso alla nazione , ha detto di avere un canale diretto con Putin: “Stiamo lavorando con Mosca per far riunire i bambini ucraini residenti in Russia con i loro genitori" e che otto bambini sono già stati riuniti con le loro famiglie.

È facile speculare sul tema dei bambini in guerra, ed è vergognoso e disumano manipolare la situazione, così come fanno i mass media italiani, insistendo ad ogni costo sul “rapimento”. I media nostrani continuano a parlare di “bambini ucraini rapiti”.

Ma la signora nel suo video ha parlato di “bambini residenti in Russia”, con grande stupore ed evidentemente disappunto de La Repubblica che ha dovuto scrivere, bontà sua, “ma non li chiama rapiti”!! Aspettiamo che si ravvedano anche gli altri media mainstream e che mostrino un briciolo di obiettività, almeno sul tema dei bambini!

Vorrei qui allegare la lettera scritta, e da me tradotta, della giovane scrittrice di Lugansk, Faina Savenkova su questo tema.

“Spesso mi chiedono perché scrivo lettere ai leader mondiali, anche se non mi rispondono. Qualcuno potrebbe dire che voglio diventare famosa, ma non è così. Quando cercano di ucciderti, ti inseriscono in varie liste e vivi sotto costante minaccia, non è proprio il tipo di pubblicità che sogna un’adolescente di 16 anni.

Potrei vivere tranquillamente, scrivere libri: mi leggono e mi pubblicano anche in Europa. Potrei trasferirmi in una grande città e dimenticare tutto quello che è successo e continua a succedere da noi. Ma i miei genitori mi hanno insegnato a preoccuparmi per le persone e a dire la verità.

Sento continuamente dire che la Russia è l’aggressore. Ma, signori, diciamo la verità, anche se voi non la riconoscete. Gli omicidi dei russi in Ucraina non sono iniziati nel 2022, ma nel 2014, nella Casa dei Sindacati, dove i nazionalisti hanno bruciato persone comuni. E poi l'esercito regolare dell'Ucraina ha iniziato a bombardare Lugansk e Doneck. I paesi occidentali hanno portato al potere in Ucraina un dittatore. Sapete, Zelenskij è molto simile a Netanyahu, sono come fratelli. Entrambi hanno organizzato e continuano a organizzare un genocidio, in Ucraina e in Palestina. Entrambi vivono grazie ai soldi e alle armi degli Stati Uniti. Il presidente ebreo sostiene i banderisti, mentre il primo ministro abbraccia coloro che hanno commesso l'Olocausto.

È terribile, ma è la dura realtà. Mi piacerebbe che Melania Trump mi ascoltasse e rispondesse alla mia lettera, mi piacerebbe, ma sono tranquilla riguardo al silenzio della first lady. Non sono Greta, non sono la bambina Bana e nemmeno il progetto di qualcuno. Per me è importante che il mondo sappia delle sofferenze dei bambini del Donbass. Questo mi preme. È anche importante che la mia voce sommessa sia ascoltata dai miei amici, da chi vive in Occidente, dai giornalisti e dai politici. Non ho mai detto che la guerra sia una cosa positiva. Ogni giorno muoiono delle persone e bisogna parlarne, bisogna mostrare chi fornisce le armi e chi trae profitto da questa guerra. Alla signora Trump auguro ogni bene. Spero vivamente che, dopo aver salvato i bambini dell'Ucraina, aiuterà a salvare almeno un bambino del Donbass, della Palestina o della Siria”

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