Diamanti che grondano di sangue


di Agata Iacono per l'AntiDiplomatico


La Fiera dell’Oro di Vicenza è una delle fiere più importanti a livello internazionale del settore orafo, che vedrà, come ogni anno, la partecipazione anche di uno stand di diamanti israeliani.

La fiera si terrà dal 17 al 21 gennaio 2025.

Ogni anno si sono svolte mobilitazioni e proteste contro la presenza di Israele, ma oggi più che mai quei diamanti grondano sangue.

Israele è il primo paese al mondo nella lavorazione dei diamanti: è una delle voci principali della sua economia, che garantisce enormi profitti e finanzia, per il 90%, gli apparati di sicurezza, cioè il Mossad, e l’esercito di occupazione e sterminio.

I diamanti costituiscono il principale prodotto di esportazione di Tel Aviv, (con una percentuale superiore al 20% dell'export nazionale), anche se nel 2024, per la prima volta, l'Israel Diamond Exchange ha registrato un calo molto significativo sia nelle esportazioni che nelle azioni.

L'export di pietre grezze, infatti, risulta in calo del 6% (da inizio 2024) e ancora più accentuata è la contrazione per le pietre tagliate: -33%.

Per boicottare l'esposizione e la vendita dei gioielli insanguinati e denunciare ancora una volta il genocidio criminale di Israele, riconosciuto dalla Corte Penale Internazionale e dall'ONU, è indetta una mobilitazione per il 18 gennaio che vede l'adesione di tutte le sigle e le associazioni che, (soprattutto in questi ultimi due anni), si sono attivate a vario titolo per manifestare solidarietà al popolo palestinese e promosso l'attività pacifica di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro il governo sionista.

Vicenza ha una lunga storia di militanza contro la guerra, perché vive nella quotidianità la presenza invasiva delle basi militari nel suo territorio.

Tra i tantissimi appelli a convergere alla mobilitazione regionale, riceviamo e pubblichiamo quello di "Verona per la Palestina" e quello del "Comitato volontario per la difesa del cittadino" di Vicenza.

"La fiera dell’oro di Vicenza è una vetrina internazionale con un giro di affari multimiliardario.

Le aziende israeliane di lavorazione di diamanti grazie al loro fatturato sostengono, secondo quanto dichiarato dallo stesso Primo Ministro Benjamin Netanyahu, “l’88% del budget per la sicurezza che finanzia le forze di difesa israeliane e le agenzie di sicurezza (Mossad e Shin Bet)”.
Israele senza l’introito annuale dell’industria diamantifera, pari a 28 miliardi di dollari, non potrebbe continuare il massacro di civili che sta compiendo a Gaza.

Unisciti a noi nel continuare a mantenere la voce alta contro il genocidio ancora in corso in Gaza e oltre. Non restiamo in silenzio, andiamo a Vicenza tutti insieme per dimostrare la nostra vicinanza come Verona per la Palestina alla causa Palestinese! "


Qui di seguito l'appello del "Comitato volontario per la difesa dei cittadini", di Vicenza, che è parte del Coordinamento NoNato, di cui l'AntiDiplomatico ha annunciato la nuova nascita https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-un_coordinamento_no_nato_per_opporsi_alle_politiche_di_guerra_e_militarizzazione/39602_58040/




"NELLA VICENZA DI ANDREA PALLADIO
BATTE IL CUORE DEL DISSENSO"

"Contro l'imminente Fiera internazionale dell'oro che ospita
anche i diamanti di Israele - pur camuffati sotto le denominazioni di anonime aziende - sale lo sdegno di tutta la gente semplice ed onesta.
Da Vicenza e dal Triveneto parte l'appello alla mobilitazione per
la manifestazione di sabato 18 gennaio 2025.
Concentramento ore 14.30 in Piazza Castello
(a 500 metri dalla stazione ferroviaria)

Contro lo sfoggio di ricchezza e il commercio dei diamanti che serve
per finanziare gli armamenti usati contro popoli che hanno il diritto di esistere nella loro dignità.
Il popolo del Palladio si rivolta contro questo macabro
commercio e contro la presenza militare straniera, che con le sue basi di morte usa questa nobile terra e la sua popolazione come scudi nelle loro provocazioni guerrafondaie in Medio Oriente e in Ucraina.
L'espansione nell'Europa Orientale della NATO, cominciata già
con l'aggressione alla Jugoslavia negli anni '90 del secolo scorso, ha
fatto di questa alleanza militare uno strumento bellico offensivo che mette a rischio la nostra sicurezza nazionale e calpesta la Costituzione voluta dai nostri padri al fine di preservare la pace e il rispetto degli
altri popoli, vicini e lontani.

Mobilitarsi significa innanzitutto questo:
- liberare Vicenza da questo commercio di morte;
- liberare Vicenza dalle basi statunitensi e dai centri NATO e UE;
- liberare l'Italia dalla NATO.

Su questo contenuti chiediamo l'adesione alla manifestazione
del 18 gennaio.

Comitato Volontario per la Difesa dei Cittadini (costituito nel 1996,
presente all'interno del coordinamento promotore della mobilitazione)."

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